Si può coltivare una pianta di mangostano? Parte II
Eccoci alla seconda puntata di “Si può coltivare una pianta di mangostano?”, dedicato a chi ha il pollice verde e la fortuna di vivere in una zona predisposta per la crescita di una Garcinia Mangostana e anche a chi ne vuole semplicemente sapere di più :).
Il terreno
Il terreno che accoglierà le piantine di mangostano dovrà rimanere all’ombra nelle ore più calde della giornata, il tempo di esposizione alla luce del sole diretto non dovrebbe superare il 40% delle ore di luce totali perché la Garcinia Mangostana teme il caldo torrido e i climi secchi, soprattutto nella sua fase di crescita.
Il suolo non deve essere alcalino e la composizione ideale è un mix di sabbia, terra, concime organico derivante da compostaggio, letame bovino e piccole quantità di pollina. La sabbia garantisce un buon drenaggio del suolo, permettendo alle radici della pianta di mangostano un sano sviluppo e di avere sempre a disposizione acqua in abbondanza, impedendone però la stagnazione che potrebbe causare marcescenza e malattie.
Preparare le buche arricchite di humus e concime organico almeno un mese prima del trapianto in terra, in modo da dare il tempo alle varie sostanze di decomporsi ed essere immediatamente disponibili per le piantine di mangostano.
Trapianto in terra delle giovani piante.
Una volta che le piantine di mangostano sono pronte per il trapianto (devono essere alte circa 80 cm e presentare almeno tre giri di foglie). Vanno svasate con molta delicatezza per non danneggiare le radici e posizionate nel buco predisposto già ricolmo per la metà di terriccio, sabbia e humus. Una volta posizionata la piantina, si riempie lo spazio con altro terriccio e materiale organico, si innaffia abbondantemente.
Per aiutare la crescita dei virgulti è bene sostenerli con l’aiuto di un bastone e ripararli dagli agenti atmosferici con una piccola tettoia creata con frasche di altri alberi.
La stagione ideale per il trapianto è l’inizio della primavera per dare il tempo agli alberelli di mangostano di abituarsi alla nuova posizione, prima dell’arrivo dell’estate, periodo particolarmente stressante per questo tipo di pianta.
Somministrazione dell’acqua
È bene innaffiare di continuo le piantine soprattutto nella stagione secca con almeno 2-3 litri di acqua al giorno e aumentare questa quantità fino a 10 litri per le piante in fase di crescita avanzata. Le piante che invece sono già in grado di fruttificare possono richiedere fino a 100 litri di acqua ogni tre giorni, quantità che verrà diminuita notevolmente in tarda primavera per indurre la pianta alla fioritura.
Crescita della pianta e concimazione.
L’albero di mangostano non necessita potatura fino a quando non sviluppa almeno 16 coppie di laterali, fino a questo momento è consigliabile non potare la pianta se non per rimuovere eventuali rami rotti o secchi. In seguito si poterà la pianta con regolarità dopo l’eventuale raccolto, in modo da dare alla pianta il tempo di prepararsi alla fioritura dell’anno seguente. Tuttavia è sempre sconsigliata una potatura troppo invasiva che potrebbe compromettere lo sviluppo dell’albero.
Il terreno va sempre arricchito con materiale organico e possibilmente ogni sei mesi, soprattutto dopo il raccolto e prima della fioritura (o comunque prima dell’inizio della primavera e dopo la stagione estiva-autunnale). Le giovani piante fino a sei anni necessitano di 40 kg di concime all’anno, mentre quelle che hanno già raggiunto la piena formazione e sono fruttifere possono richiedere fino a 100kg di concime organico all’anno.
Fruttificazione
Le piante di mangostano iniziano a produrre i primi frutti dopo sei o dieci anni dalla loro nascita. Il periodo che va dalla fioritura alla raccolta dei frutti è di circa 5 mesi.
I frutti del mangostano vanno raccolti direttamente dall’albero ogni due o tre giorni e si scelgono solo quelli che hanno raggiunto una bella colorazione viola e il cui pericarpo si presenti sodo e compatto.
Non si raccolgono quelli caduti al suolo, in quanto considerati in fase di maturazione troppo avanzata, inoltre la caduta potrebbe aver danneggiato il pericarpo, guastando di conseguenza anche l’arillo interno.
Certo non è semplice far crescere un albero di mangostano, ma sono sforzi ben impiegati se ci restituiscono un frutto così delizioso e utile per la nostra salute.