Gli utilizzi del mangostano nel mondo

L’origine della Garcinia Mangostana è da ricercare nel Sud-est asiatico, ma il nome è da imputare ad un esploratore francese: Jaques Garcin (1673-1751) uno dei primi europei ad interessarsi scientificamente a questa pianta dalle molteplici proprietà e dagli impieghi numerosi nella medicina tradizionale di diverse popolazioni asiatiche. Da due secoli a questa parte la Garcinia Mangostana ha conosciuto fortuna anche in gran parte delle zone tropicali nel mondo e oggi si trovano coltivazioni anche nei Caraibi, in Australia, nel Sud America e in alcune zone dell’Africa lungo la cintura dei tropici. Frutto pregiato dal sapore delizioso, il mangostano conosce molti nomi, ma i più suggestivi sono certamente la “regina dei frutti” utilizzato in gran parte dell’Asia o il “cibo degli dei” come viene chiamato nei Caraibi francofoni.

La Garcinia Mangostana fa parte della famiglia più vasta delle Guttiferae che comprende oltre 800 specie diverse delle quali non tutte sono classificate come alberi. Infatti il mangostano può essere considerato un parente lontano di una delle piante officinali più conosciute qui in occidente: l’erba di San Giovanni o più semplicemente Iperico, un membro delle guttiferae che contiene alcuni xantoni del tutto simili a quelli del mangostano, anche se in quantità decisamente inferiore.

Tuttavia prima di giungere in Occidente e conoscere la fama che ha raggiunto negli ultimi 20 anni, l’albero del mangostano è stato utilizzato per secoli nella medicina tradizionale di molti paesi asiatici e da oltre 150 anni in quei paesi tropicali nei quali è stato importato. Visti i numerosissimi impieghi che conosce sembra quasi impossibile che il mangostano sia entrato nella farmacopea occidentale da così poco tempo. Vediamone qualcuno.

usi del mangostano nel mondo

In India, Cina e Tailandia il mangostano viene comunemente utilizzato dalla medicina tradizionale come antibatterico e antiparassitario contro la dissenteria e le più comuni forme di diarrea. Grazie alle eccellenti qualità astringenti, il mangostano è in grado di prevenire la perdita di micronutrienti e disidratazione a cui vanno incontro coloro che soffrono di questi disturbi. Cina e Tailandia inoltre utilizzano le proprietà antisettiche e antimicrobiche del mangostano per trattare infezioni delle vie urinarie o causate da ferite, ma anche tubercolosi, malaria, sifilide e gonorrea, tutte malattie veicolate da batteri e microbi, ma contrastati da alcuni xantoni del mangostano che ne impediscono la proliferazione e li inducono alla morte. Sempre in Asia è conosciuta de secoli la capacità antinfiammatoria del mangostano e la sua capacità di alleviare e contrastare malattie legate all’epidermide come eczemi, seborrea, acne, rash, foruncoli.

Nei Caraibi esiste un infuso a base di pericarpo di mangostano molto celebre chiamato “eau de creole” che ha proprietà toniche contro l’affaticamento, l’astenia, malesseri generalizzati e i dolori articolari e muscolari, tutti sintomi che non sono riconducibili a nessuna malattia specifica ma che colpiscono milioni di persone nel mondo e che la medicina moderna ancora non tratta nel modo più efficace.

In Brasile il mangostano viene utilizzato come sverminatore, ma anche per favorire la digestione e contrastare le infiammazioni dell’intestino. In Venezuela invece è un rimedio naturale molto utilizzato per le infezioni parassitarie della pelle dove viene impiegato sotto forma di cataplasmi e impacchi. Infine nelle Filippine il pericarpo del mangostano è considerato uno degli antipiretici più efficaci in natura.

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