Le capacità antinfiammatorie del mangostano e l’artrite – Parte II

Nel post precedente abbiamo descritto brevemente cos’è l’artrite e quali sono le sue manifestazioni più frequenti. Oggi ci dedicheremo ad analizzare le potenziali capacità del mangostano come antinfiammatorio naturale in grado di alleviare i sintomi e il dolore causati da questo disturbo.

Il mangostano contiene un numero elevato di potentissimi antiossidanti, gli xantoni, che hanno dimostrato un’attività protettrice contro la proliferazione dei radicali liberi molto superiore a quella delle vitamine E e C. Questa capacità di proteggere l’organismo dall’invecchiamento cellulare precoce e dalla conseguente debilitazione del sistema immunitario conferisce al corpo la possibilità di riparare più velocemente i danni cellulari causati da malattie degenerative a carattere infiammatorio come l’artrite.

Ma l’aspetto che rende più interessante il mangostano nella terapia contro le forme di artrite è la sua efficacia come antinfiammatorio naturale. I protagonisti principali di questa sua funzione sono due xantoni chiamati alfa e gamma mangostina, già al centro di numerosi studi sul cancro e sui fenomeni allergici.

Entrambe le molecole svolgono una funzione inibitrice sulla cox-2, un enzima inducibile attivo durante gli stati infiammatori che rende possibile la sintesi dell’acido arachidonico delle membrane cellulari in prostaglandine e prostacicline, i mediatori principali del gonfiore e del dolore durante le flogosi. Inibendo questo processo, le zone colpite da infiammazione si sgonfiano e il dolore si allevia notevolmente rendendo di nuovo possibile l’utilizzo delle articolazioni.

L’alfa e la gamma mangostina operano esattamente come i farmaci antiinfiammatori di prima e seconda generazione, ma con alcune importanti differenze, vediamo quali sono.

antinfiammatorio naturale artrite

I farmaci antinfiammatori, se utilizzati sul lungo periodo, possono avere effetti secondari indesiderati che non sono stati riscontrati nell’utilizzo degli xantoni del mangostano in esperimenti in vitro e in vivo. Ad esempio i farmaci antinfiammatori di prima generazione inibivano entrambi gli enzimi ciclo-ossigenasi, bloccando di fatto anche la produzione delle prostaglandine, mediatori che svolgono molte attività nell’organismo e indispensabili per proteggere le mucose gastriche. Così a lungo andare i farmaci antinfiammatori provocano  ulcere e gastriti. Il mangostano, bloccando solo la cox-2 non impedisce la produzione di questo tipo di mediatori chimici benefici.

Inoltre, a differenza dei farmaci antinfiammatori di seconda generazione che bloccano solo la ciclo-ossigenasi cox-2, il complesso fitoterapico del mangostano non provoca effetti secondari pericolosi che possono esporci al rischio di infarti miocardici. Questa è una delle motivazioni principali che hanno indotto molte cause farmaceutiche e ritirare alcuni farmaci antinfiammatori di seconda generazione. Infine il complesso fitoterapico di questo frutto aiuta a migliorare la protezione del film gastrico e previene possibili danni ad opera di ulcere peptiche e gastriti.

L’assunzione costante di farmaci antinfiammatori per contrastare l’artrite può provocare danni seri ai reni perché ne altera la normale irrorazione sanguigna e può esercitare un’azione negativa  sull’equilibrio elettrolitico del corpo. Inoltre questi farmaci possono aumentare la pressione sanguigna e compromettere la capacità coagulante del sangue. Nel mangostano non sono stati osservati questi effetti negativi. Le sperimentazioni hanno evidenziato una maggiore irrorazione sanguigna verso i reni e un miglioramento dell’equilibrio elettrolitico del sangue. Inoltre l’azione del mangostano non determina alterazioni nella capacità coagulante del sangue.

Alcune persone possono manifestare reazioni allergiche ad alcuni farmaci antinfiammatori che possono anche rivelarsi fatali. L’alfa e la gamma mangostina si sono dimostrati piuttosto efficaci nel trattamento di alcune forme allergiche perché sono in grado di bloccare la formazione dell’istamina, una sostanza che provoca la reazione allergica nell’organismo. Questo aspetto potrebbe ridurre notevolmente i fenomeni di rigetto in alcuni soggetti a rischio allergico.

Detto questo non illudiamoci: l’assunzione di mangostano può contrastare il dolore e prevenire una degenerazione ulteriore del disturbo, ma non può curare l’artrite nelle sue svariate forme anche perché alcune non sono curabili. Inoltre le ricerche mediche condotte fino ad ora sulle capacità antinfiammatorie del mangostano si sono limitate alle colture cellulari e alle sperimentazione sugli animali (ahimé) e non è ancora stata dimostrata scientificamente la sua efficacia sugli esseri umani. In ogni caso le aspettative sono alte e i risultati piuttosto incoraggianti.

Tuttavia integrare la propria dieta con un concentrato di antiossidanti, vitamine e micronutrienti completo come il mangostano non può certo farci male e se pensiamo che potrebbe aiutarci a prevenire e alleviare disturbi dolorosi e invalidanti come l’artrite, abbiamo tutto da guadagnarci.

Alla prossima!

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