La gamma mangostina al centro di alcuni studi per combattere l’Alzheimer

Abbiamo già sottolineato più volte come il mangostano possieda marcate proprietà antinfiammatorie e oggi vorrei parlare di come queste sue capacità potrebbero rappresentare un’alternativa ai farmaci sintetici utilizzati per trattare un malattia molto diffusa: l’Alzheimer, un disturbo senile degenerativo che coinvolge diverse funzioni cerebrali fra cui la memoria, il pensiero e il linguaggio. Un buon 5% della popolazione mondiale over 65 ne soffre e la percentuale sale vertiginosamente con l’aumentare dell’età. Si stima che per il 2050 i malati di Alzheimer nel mondo saranno 1 su 85.

Questa patologia attacca in modo inesorabile le cellule nervose fino a rendere chi ne soffre completamente incapace di vivere una vita normale, deteriorando progressivamente tutte le sue funzioni cognitive. I neuroni si distruggono a causa di un abbassamento progressivo di acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale per le comunicazioni fra neuroni, e per l’accumulo extracellulare di una proteina particolare: la Beta-amiloide che forma delle placche sui neuroni innescando un processo infiammatorio che deteriora ulteriormente i tessuti cerebrali.

I trattamenti per arrestare in qualche modo il processo degenerativo sono basati su farmaci inibitori dell’enzima che catalizza la trasformazione dell’acetilcolina oppure su farmaci che stimolano il rilascio di determinati neurotrasmettitori in modo da stimolare le funzioni cerebrali. A queste terapie si affiancano delle sedute di training cognitivo-motorio che hanno dimostrato avere una certa efficacia. Tuttavia ad oggi non è ancora stata trovata una terapia risolutiva per contrastare questo disturbo e i farmaci utilizzati possono solo rallentare il decorso del morbo.

Morbo di Alzheimer e mangostano

Parallelamente a queste terapie si stanno facendo avanti nuovi approcci e molti studi scientifici si stanno concentrando sull’aspetto infiammatorio del morbo di Alzheimer e stanno cercando di trovare un trattamento idoneo che si basi sui farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Tuttavia anche qui molte strade sono bloccate perché alcuni di questi prodotti sintetici hanno effetti secondari non trascurabili su soggetti già compromessi dall’età e dalla malattia.

Alcuni ricercatori giapponesi del dipartimento di Biologia Farmacologica Molecolare dell’Università di Tohoku hanno concentrato la loro attenzione sull’attività antinfiammatoria della gamma mangostina e hanno evidenziato una forte capacità protettiva nei riguardi delle cellule cerebrali, questo potrebbe essere molto utile per contrastare l’infiammazione che la malattia provoca nei soggetti. Durante le sperimentazioni non sono stati riscontrati effetti secondari rilevanti e i ricercatori si augurano che la gamma mangostina possa divenire in un futuro non troppo lontano uno dei componenti principali dei farmaci antinfiammatori di ultima generazione.

Un noto medico americano, J. Frederic Templeman, con alle spalle 20 anni di esperienza nel campo clinico e nello specifico nel trattamento dell’Alzheimer ha dichiarato quanto segue:

“… La mia esperienza clinica dimostra un miglioramento nelle funzioni cognitive dei pazienti in seguito alla somministrazione regolare di mangostano a fianco della normale terapia. È stato osservato anche un miglioramento del comportamento nelle attività di tutti i giorni e un aumento dell’interazione sociale. Questo è un aspetto rimarchevole perché nessuno dei farmaci presenti sul mercato è in grado di aumentare le funzioni cognitive, al massimo possono rallentare l’inesorabile progressione della malattia”.

Che dire, noi da profani della Scienza, non ci resta che attendere ulteriori sviluppi e informarci il più possibile su come prevenire l’insorgere di una malattia invalidante e triste come l’Alzheimer.

 

2 risposte a La gamma mangostina al centro di alcuni studi per combattere l’Alzheimer

  • admin scrive:

    Salve Maria, la purea di mangostano è 100% naturale quindi non ha alcun effetto indesiderato nè contro indicazioni.

  • maria gigliola scrive:

    salve con molto interesse ho letto la vostra rubrica.volevo sapere se con i famaci per la pressione e per il colesterolo la purea di mangostano influisce. grazie per la risposta.

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