Garcinia Cambogia, fonte ricchissima di acido idrossicitrico
In queste pagine abbiamo già discusso su come il mangostano possa essere un valido aiuto per mantenere il peso forma e perdere i chili in eccesso. Tuttavia nell’estesa famiglia delle Garcinie c’è un cugino del nostro frutto che possiede interessanti proprietà dimagranti. Stiamo parlando della Garcinia Cambogia, ricchissima di un acido piuttosto raro in natura: l’acido idrossicitrico.
Ad oggi sono non si conoscono altre piante che contengano una concentrazione così elevata di questo composto e per questo la Garcinia Cambogia è un frutto piuttosto ricercato per le sue qualità. Infatti viene largamente utilizzato dall’industria farmacologica e cosmetica in prodotti che aiutano la perdita di peso e l’accelerazione del metabolismo e impediscono l’accumulo di grassi.
Ma vediamo nello specifico come agisce l’acido idrossicitrico, che in fondo è un parente lontano del più comune acido citrico e con questo condivide anche le capacità antiossidanti e scavenger.
Nell’ormai lontano 1969 alcuni ricercatori riuscirono ad isolare la molecola di questo acido e, in seguito ad alcune sperimentazioni, scoprirono che era in grado di inibire un enzima specifico nel nostro corpo: l’ATP citrato-liasi, principale responsabile della trasformazione di carboidrati in riserve lipidiche. Altri ricercatori invece affermano che l’acido idrossicitrico agisce sull’acetilcoenzima A, inibendo la sintesi degli acidi grassi. In ogni caso la sua capacità ipolipemizzante (capace cioè di ridurre i grassi nel sangue) e dimagrante sono ormai certificate.
Inoltre stimola il rilascio di serotonina, l’ormone che regola, fra le altre cose, la sensazione di fame e sazietà, diminuendo così il nostro desiderio di cibo anche in condizioni in cui non ne abbiamo effettivamente bisogno. Grazie alla sua azione l’organismo è in grado di bruciare le calorie immagazzinate attraverso il cibo, senza che queste vengano trasformate in grasso in eccesso.
Ma non è tutto: l’acido idrossicitrico è in grado di stimolare il fegato nella trasformazione di glucosio in glicogeno (la fonte energetica principale di muscoli e del fegato stesso), aumentando di fatto la presenza di energia immediatamente disponibile all’interno dell’organismo. Così il cervello, sapendo che ha una riserva energetica a disposizione, comunica all’ipotalamo, che regola il senso di fame, che non è necessario introdurre altro cibo, smorzando così il senso di languore e gli attacchi di fame sconsiderata.
Un altro aspetto interessante dell’azione dell’acido idrossicitrico è la sua capacità di bloccare la sintesi di colesterolo e trigliceridi a partire dagli zuccheri introdotti con l’alimentazione, diminuendo di fatto la loro produzione di oltre il 25%. questa caratteristica si rivela importante per contrastare l’accumulo di colesterolo cattivo e grassi nelle arterie, prevenendo il rischio di malattie legate all’apparato cardiocircolatorio.
Per concludere aggiungerei che la capacità dell’acido idrossicitrico di regolare gli zuccheri nel sangue è al centro di alcuni studi perché potrebbe rappresentare un interessante aiuto nella terapia contro il diabete di tipo II.
Che dire, niente male questo cugino del mangostano, ma si sa che “buon sangue non mente”!
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