Il mangostano combatte gli stati infiammatori: gli studi lo dimostrano.

Il mangostano è ritenuto un potente anti-infiammatorio naturale e c’è chi sembra indicarlo come un valido aiuto persino contro il cancro. Quanto c’è di vero? Numerose ricerche lo hanno già dimostrato.

Abbiamo parlato spesso delle grandi capacità del mangostano nel combattere gli stati infiammatori e nel prevenie lo stress ossidativo. E sappiamo che in effetti molti dei poteri di prevenzione e guarigione attribuiti al mangostano sono possibili grazie alla sua elevata concentrazione di un gruppo naturale di sostanze chimiche note come xantoni. Abbiamo spiegato cosa sono gli xantoni, e sappiamo che, oltre al mangostano, si possono trovare -seppur in minori quantità- nelle diverse varietà di frutti di colore rosso scuro ed all’interno di alcune piante della foresta pluviale, oltre ad abbondare nella buccia del mangostano. 

Quali stati infiammatori combatte il mangostano?

Il mangostano ed i suoi estratti sono utili contro qualsiasi infiammazione, ma in particolar modo si sono dimostrati altamente efficaci nell’inibire la crescita dei batteri infettivi noti Mycobacterium tuberculosis e Staphylococcus aureus , compresa la forma resistente ai farmaci di quest’ultimo, che tutti conosciamo come staffilococco. Questo “superbatterio” presenta ceppi che sono diventati resistenti a molti antibiotici di uso comune come la penicillina, flucloxacillina, oxacillina e anche vancomicina. Sarebbe dunque di grande aiuto l’assunzione di mangostano.

Inoltre il mangostano sembra particolarmente efficace contro i batteri che infettano la cute: possiede un forte effetto inibitorio sul Propionibacterium acnes e Staphylococcus epidermidis, perciò il nostro superfrutto potrebbe essere preso in seria considerazione come trattamento alternativo per l’acne.

Ma le proprietà antinfiammatorie del mangostano non finiscono qui: gli scienziati giapponesi dell’Università di Tohoku hanno scoperto che la gamma-mangostina, un derivato del mangostano, ha potenti effetti anti-infiammatori sulle cellule strutturali del cervello. Ciò si rivelerebbe di grande aiuto per contrastare le condizioni infiammatorie del cervello come il morbo di Parkinson.
Il gruppo di scienziati ha inoltre dimostrato che il frutto, assunto in tutte le sue parti, inibisce l’attività di un enzima chiamato COX-2, che gioca purtroppo un ruolo decisivo nello sviluppo di condizioni infiammatorie. Il mangostano potrebbe dunque rivelarsi utile, concludono gli scienziati, per lo sviluppo di nuovi farmaci anti-infiammatori.

Gli studi sul mangostano:

Ma quali studi avallano le ipotesi di proprietà antinfiammatorie del mangostano? Uno studio statunitense, pubblicato sul Nutrition Journal nel 2009, ha sottoposto a dei tes un gruppo di persone obese e sovrappeso. Attraverso la ricerca gli scienziati sono giunti alla conclusione che, assumendo per otto settimane il succo di mangostano, i partecipanti riscontravano una significativa diminuzione nei markerdegli stati infiammatori. Tali decrementi sono stati riscontrati solo tra i partecipanti che hanno bevuto le quantità raccomandate di succo al giorno, e non tra i partecipanti che hanno preso dosi minori, ne’ tantomeno dal gruppo di controllo, che aveva assunto placebo.

Ritornando alle evidenze che vogliono il mangostano come antinfiammatorio capace non solo di prevenire, ma anche di curare, i ceppri più resistenti di staffilococco, veniamo ancora ad un più recente studio che conferma come il mangostano possa effettivamente costituire uno dei più efficaci estratti di piante medicinali contro questo batterio. Ed è una benedizione, in quanto lo Staphylococcus aureus può causare malattie gravi e pericolose per la vita come la meningite e la polmonite.

Infine, un gruppo di ricercatori Thailandesi ha studiato l’attività antimicobatterica dei composti alfa-mangostina, beta-mangostina e garcinone B: gli scienziati sono giunti alla conclusione che possiedono forti effetti inibitori nei confronti del Mycobacterium tuberculosis.

Insomma, ormai tutti gli studi sembrano giungere alle medesime consclusioni, eppure medici (e soprattutto aziende farmaceutiche) sembrano non accorgersi di quanto questo frutto, totalmente naturale, possa essere di grande aiuto per la salute umana. Chissà perchè?!

 

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