Il carciofo: il re della verdura inverale.

Il suo nome scientifico è Cynara cardunculus ma tutti lo conosciamo con come carciofo, parola che deriva dall’arabo. La pianta del carciofo nasce come pianta selvatica ma, sembrerebbe che proprio gli italiani, in epoche remote, siano stati i primi a coltivarla. Non a caso in Sicilia è possibile trovare degli esemplari della prima cultivar ottenuta dalla domesticazione del cardo selvatico.

Mangiare carciofi fa bene alla salute.

Ma perché i medici consigliano il consumo del carciofo? Questa pianta è conosciuta proprio per i grandi benefici che può apportare alla salute dell’uomo: aiuta a ridurre gli effetti dell’anemia, abbassa il livello del colesterolo e stimola la diuresi. È inoltre particolarmente indicata per chi soffre di problemi di digestione, disturbi gastro-intestinali, stitichezza, nausea, vomito e reflusso gastroesofageo.

Abbiamo parlato della frutta e della verdure tipici della stagione invernale ed il carciofo rientra tra questi. Per mangiare carciofi di buona qualità bisogna aspettare ottobre quando inizia la prima raccolta. Questo prodotto è, però, disponibile fino al mese di aprile. Per i più golosi, vogliamo specificare che il carciofo da il meglio di se nei mesi di dicembre e gennaio, quando è altamente consigliato consumarlo.

Re dello spot di un noto liquore pubblicizzato negli anni ’90, il carciofo non è solo un potente digestivo ma, al suo interno, contiene numerose sostanze nutritive. Vediamo quali:

Fibre

Permetto un aumento della massa fecale, accelerano il transito intestinale favorendo l’evacuazione.

Calcio

Stimola muscoli e nervi e favorisce la coagulazione del sangue. Svolge, inoltre, attività di tipo enzimatico ed è un elemento strutturale di ossa, denti e cellule.

Fosforo

Rappresenta il componente dei legami di fosfato ricchi di energia. Anche questo è uno degli elementi che compongono ossa, denti e cellule.

Magnesio

Funge da attivatore enzimatico e agisce da modulatore dell’attività elettrica della muscolatura.

Ferro

È il legante dell’ossigeno nella molecola di emoglobina e in altri trasportatori di ossigeno.

Potassio

Interviene nella trasmissione nervosa e nella regolazione dell’equilibrio acido-base e del bilancio idrosalino.

 

Queste sono tutte le sostanze benefiche che assimiliamo ogni qual volta mangiamo dei carciofi. Ma parlando di mangiare e di tavola, sapete quante sono le varietà  di carciofo coltivate? E quali sono i carciofi migliori ed i più conosciuti? Ve lo diciamo noi. Ecco la top five del carciofo:

Mammola: questa varietà di carciofo comprende due “sottovarietà”, il tondo di Paestum ed il romanesco. Privo di spine e con poco barba interna ha origini antichissime. Sembra che sia stato ritratto dagli antichi Etruschi a decorazione delle loro tombe.

Spinoso: Lungo ed affusolato è dotato di spine rigide alle estremità superiore del frutto. La coltivazione di questa varietà va da settembre a maggio e si concentra soprattutto della zona della Sardegna.

Violetto: Comprende sia la tipologia dello spinoso che quella della mammola essendo queste due varietà caratterizzate da un colore tendente al viola.  Tra le più pregiate vi sono il precoce di Schito, il carciofo della Val di Cornia, il violetto di Sant’Erasmo e quello catanese.

Precoce: in questa categoria rientrano i carciofi prodotti nelle località di Jesi, Catania, Chioggia. Sono tutte caratterizzate da un frutto dal colore chiaro e foglie tenere.

Bianco: il carciofo bianco si coltiva esclusivamente nel Parco nazionale del Cilento, tra i 300 ed i 700 metri d’altezza. Caratteristica principale è il suo sapore delicato.

Prima di concludere, vogliamo regalarvi due chicche su questa straordinaria pianta che è il carciofo:

  • Nel 1949 la diva Marylin Monroe fu incoronata Regina del carciofo in un festival dedicato a questa pianta organizzato ogni anno in California;
  • Pablo Neruda, nel 1971, dedicò un poema al carciofo dal titolo Oda a la Alcachofa

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