Vegcoach: cos’è?
Vegcoach è una parola nata dalla fusione dei due vocaboli vegan: vegano e coach: allenatore. Da tempo ormai la cultura e l’alimentazione vegane stanno prendendo sempre più piede, ma, molti di quelli che si avvicinano a questo mondo hanno bisogno di qualcuno che insegni loro le basi di un’alimentazione che esclude totalmente il consumo di carne e pesce. Questi alimenti sono tra quelli maggiormente consumati a tavola e sostituirli non è facile. È qui che entra in gioco il vegcoach.
Convertirsi al veganesimo con l’aiuto del vegcoach.
Nel nostro paese ben il 6% degli abitanti hanno deciso di convertirsi alla cultura vegan non solo per migliorare il proprio stile di vita ma anche per rispettare l’ambiente ed i suoi abitanti. Studi di settore hanno stabilito che un pasto completamente vegetariano consente di far risparmiare circa 3 kg di CO2 e più di 1500 litri di acqua rispetto ad uno che preveda il consumo di carne. Se tutti riducessero l’assunzione di questo alimento tanto combattuto dai vegetariani, il risparmio sarebbe notevole e non solo di denaro ma si otterrebbero notevoli benefici anche per l’ambiente.
Senza contare la drastica riduzione che subirebbe la macellazione degli animali che spesso sono sottoposti ad atroci sofferenze prima di raggiungere le nostre tavole. Combattere tutto questo è una motivazione sufficientemente forte per spingere qualcuno a cambiare completamente il proprio stile di vita ma, in meglio. Proprio per venire incontro a quanti si avvicinano a questo mondo, la biologa italiana Roberta Bartocci ha inventato la figura del vegcoach e spiega: “Ho ideato la nuova figura del Vegcoach per dare risposte a tutti coloro che sono interessati a mettere in pratica la riduzione dei consumi di carne e di altri prodotti di origine animale o ad alimentarsi correttamente nell’ambito di un regime vegetariano o vegano”.
La Bertocci parla con cognizione di causa infatti, da molti anni ha eliminato carne e pesce dalla propria alimentazione e, con il supporto della propria professione, ha deciso di mettere la propria esperienza a disposizione di quanti “desiderino avvicinarsi a stili alimentari sostenibili e per facilitare chi già si è avvicinato al green food e necessita di un supporto”. Vegetariana convinta, la biologa ha fatto del proprio stile di vita una professione. Dopo più di 15 anni di alimentazione priva di carne e pesce assicura di essere in grado di “consigliare i marchi migliori da acquistare, il tipo di preparazione di un certo alimento che non è stato mai provato prima”.
Ma cosa fa il vegcoach? Prima di tutto è un supporto psicologico. Non è facile alimentarsi in modo da rispettare l’ambiente, soprattutto in un mondo i cui questa cultura sì si sta diffondendo ma, viene ancora poco rispettata ed accetta. Il vegcoach, inoltre, propone corsi di cucina a tema, supporti familiari, conferenze di approfondimento anche per piccoli gruppi. Alla dottoressa Bertocci possono rivolgersi anche aziende che hanno deciso di abbracciare e far abbracciare questa filosofia ai propri impiegati. In questo caso propone menu e ricette esclusive e percorsi di formazione ed eventi.
L’incontro con la biologa prevede una visita medica che. Ci spiega lei stessa: “ha la durata di circa un’ora e prevede la raccolta di dati antropometrici: peso, altezza, circonferenze, plicometria e bioimpedenziometria per la valutazione della composizione corporea e un lungo colloquio che include anamnesi del peso, dello stile alimentare, dell’attività fisica e degli obiettivi”. Dopo circa una settimana dalla visita, viene organizzato un secondo colloquio durante il quale viene consegnato al paziente un programma con le indicazioni alimentari personalizzate, compresi suggerimenti di ricette e modalità di cottura dei cibi e “viene effettuato un colloquio con tecniche di counseling per supportare l’adozione di comportamenti corretti in modo efficace ed attivo, rendendo l’alimentazione sana un piacere”.
Tra i principali dubbi di quanti vogliono e decidono di diventare vegetariani o vegani (coloro che elimina dalla propria dieta qualsiasi alimento di origine alimentare come latte e latticini, miele e uova) vi è quello di come sostituire le proteine ed in ferro che generalmente sono apportati dal consumo di carne. Non tutti sanno, però, che molti vegetali sono una ricchissima fonte proprio di ferro. Quello vegetale viene assorbito a seconda dei bisogni dell’organismo mentre, quello proveniente dalla carne, chiamato ferro eme, viene assorbito anche se i depositi di ferro presenti nell’organismo sono pieni, predisponendo i soggetti al diabete. Stessa cosa vale per le proteine presenti in carne e legumi. Questi ultimi sono da preferire ai primi perché più facilmente assorbibili e meno dannosi per la salute.
La dottoressa Bertocci ci spiega perché è da preferire una dieta vegetariane o vegana rispetto a quella che prevede consumo di carne: “A parità di apporto energetico rispetto ad un regime onnivoro, gli stili alimentari prevalentemente o esclusivamente vegetali proteggono dalle principali patologie degenerative al primo posto nelle statistiche di mortalità e morbilità dei paesi industrializzati: diversi tipi di cancro, sovrappeso e obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica, osteoporosi” e conclude: “l’unico stile onnivoro compatibile con una eccellente salute del resto è quello in cui i cibi di origine animale sono consumati sporadicamente e in quantità residuali. Chiaramente anche la qualità dei cibi ha una rilevanza fondamentale: stagionalità, grado di lavorazione e raffinazione, metodo di coltivazione”. Poiché difficilmente si è in grado di assicurare che alimenti animali siano rispettosi delle norme che ne assicurano la qualità è sempre meglio optare per frutta e verdura.
L’aiuto di un vegcoach può davvero rivelarsi fondamentale per riuscire ad affrontare il cambio di alimentazione senza traumi e, soprattutto senza rinunciare al gusto ed al sapore degli alimenti. In natura esistono prodotti in grado di sostituire gli alimenti di origine animale senza intaccare la prelibatezza dei manicaretti. Ormai anche torte e dolci si possono realizzare senza l’utilizzo di uova o latte ed il loro gusto non ha nulla da invidiare a quelli di pasticcini o biscotti con burro e altri grassi animali. È fondamentale conoscere i prodotti di cui ci si alimenta e la loro versatilità, imparare a contaminare la nostra cucina con quella di paesi in cui il vegetarianesimo ed il veganesimo sono già ampiamente diffusi e, soprattutto sperimentare. Solo così sarete in grado di alimentarvi in maniera sana e gustosa.