Peperoncino: le sue proprietà
Non tutti lo amano ma da secoli viene utilizzato per arricchire pietanze e renderle più gustose, è il peperoncino, le spezia di cui parleremo. Il Campsicum L., nome scientifico del peperoncino, appartiene alla famiglia delle Solanaceae, di cui fa parte anche il classico peperone. L’origine del suo nome è fatta risalire alla parola latina capsa, che significa scatola, dovuto la conformazione dei frutti della pianta del peperoncino che, proprio come una scatola, contengono i semi.
Il peperoncino, pianta dalle numerose proprietà.
Le sue origini risalgono al lontano 5500 a.C. quando rappresentava per i popoli di Messico e Perù, l’unica spezia utilizzata in cucina. Con la scoperta di Cristoforo Colombo, questa pianta è giunta fino a noi prendendo piede grazie al clima favorevole di alcune zone dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa. Il peperoncino è un arbusto perenne dalla forma di cespuglio che può raggiungere l’altezza di 80 cm circa. Esistono, però, alcune specie di peperoncino, come la C. chinense , che arriva anche ai 2 metri se coltivata in terreni dal clima favorevole. Le sue foglie hanno un colore verde chiaro ed i fiori un colore bianco molto delicato. Il Capsicum pubescens, invece, ha fiori viola e semi neri, il Capsicum baccatum presenta delle piccole macchioline sulla corolla e il Capsicum chinense ha i fiori bianchi o verdognoli e stami viola.
Questa pianta produce frutti di colore verde ricchi di semi. Durante la maturazione, però, i frutti arrivano ad avere un colore giallo, poi arancione ed infine un intenso color rosso acceso. Il suo colore è dovuto alla presenza di un’importante sostanza chiamata capsaicina. Esistono 5 specie domesticate di peperoncino e sono:
- Capsicum annuum: è senza dubbio la specie maggiormente coltivata di peperoncino. Rientrano sotto questo nome diverse varietà, dai peperoni dolci al peperoncino di Cayenna, quello più diffuso in Italia, al messicano jalapeño.
- Capsicum baccatum: questa specie comprende il cosiddetto cappello del vescovo e gli ají.
- Capsicum chinense: nonostante il suo nome faccia pensare a paesi orientali, anche questa specie, come molte altre, ha origini sudamericane. Include l’habanero, ritenuto fino a qualche anno fa il peperoncino più piccante del mondo, il Dorset Naga ibrido, attualmente il più piccante.
- Capsicum frutescens, che include tra gli altri il famosissimo tabasco.
- Capsicum pubescens, di cui fa parte il sudamericano rocoto.
Il peperoncino, qualunque sia la sua varietà, è da sempre considerata una spezie dall’elevata piccantezza. Ma, non tutti sanno che questa pianta ha tante proprietà benefiche per il nostro organismo. È particolarmente ricco di vitamine, acido ascorbico, ben 229 mg ogni 100 gr di frutto fresco. Contiene anche un elevata quantità di carotenoidi, intuibile anche dal suo colore rosso, vitamina A, niacina detta anche vitamina PP ed alcuni sali minerali come il potassio, il calcio ed il fosforo. Queste sostanze si trovano in maggiore concentrazione nella spezia, cioè nel frutto essiccato e poi macinato.
La piccantezza di un peperoncino si misura tramite la Scala di Escoville, che prende il nome dal farmacista americano Wilbur Scoville, che la stilò nel 1912. La scala valuta l’attività della capsaicina sui recettori del calore della lingua. I valori vanno da 0, per un normale peperone, a 16 milioni, per la capsaicina pura. La classifica dei peperoncini più piccanti è la seguente:
Nome | Piccantezza |
Carolina Reaper | 2.200.000 SHU |
Trinidad Moruga Scorpion | 2.009.231 SHU |
7 Pot Brain Strain | 1.900.000 SHU |
Naga Viper | 1.380.000 SHU |
Naga Bhut Jolokia | 1.000.000 SHU |
Chocolate Habanero | 700.000 SHU |
Red Trinidad 7 Pot | 500.000 SHU |
Red Savina Habanero | 500.000 SHU |
Scotch Bonnett | 350.000 SHU |
Rocoto | 175.000 SHU |
Tra le sostanze benefiche che troviamo all’interno dei frutti del peperoncino, la più importante è senza dubbio la capsaicina, quella sostanza che dona al frutto il suo sapore piccante. Non a caso la ritroviamo anche, seppur in quantità inferiori, nella paprika e nel pepe di Cayenna. La capsaicina viene utilizzata nella farmacopea per le sue proprietà rubefacenti. Infatti, se applicata sulla cute si ottiene un effetto decongestionate perché migliora la circolazione e l’irrorazione sanguigna. Per questo lo ritroviamo spesso in pomate ed unguenti per il mal di schiena e contratture muscolari. Note sono anche le sue proprietà antidolorifiche e digestive, infatti, aumenta la produzione di saliva e succhi gastrici.
La ricchezza del peperoncino ed il suo sapore intenso lo ha reso tra le spezie più famose e diffuse in tutto il mondo. Fate attenzione, però, non tutti sopportano il cibo piccante figuratevi se dovesse capitarvi un Carolina Reaper.