Le proprietà del carciofo
Molti si ricordano di lui per una nota pubblicità di qualche anno fa di un liquore a base di carciofo. Questa pianta ed i suoi frutti sono da sempre celebrati per le loro proprietà benefiche e per il loro sapore intenso e caratteristico. Tale è, da sempre, la fama del carciofo che fu creato nel 1949 il “Festival del Carciofo” che si celebra a Castroville in California e del quale Marilyn Monroe fu la prima “Regina del Carciofo”. Ma non solo, Pablo Neruda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, scrisse un poema Oda a la Alcachofa, Ode al carciofo, proprio dedicato a questa pianta.
Scopriamo tutto sulle proprietà del carciofo
La parola carciofo deriva dall’arabo ed è molto simile in tutte le lingue del mondo: artichoke in inglese, artichaut in francese, alcachofa in spagnolo, artischocke in tedesco. Il carciofo è una pianta perenne che può raggiungere un’altezza anche di 1,5 metri. Dalla terra spuntano più fusti di un’unica pianta da cui nasco i fiori che poi sono i carciofi che noi mangiamo. I fiori hanno una corolla tubulosa, di colore azzurro-violacea ed un calice. Della specie del carciofo esistono tante differenti varietà classificate in base ad alcuni criteri che sono:
- In base alla presenza e allo sviluppo delle spine avremo le varietà spinose e quelle inermi. Le prime hanno capolini con foglie terminati con una spina, le inermi, invece, non presentano questa caratteristica;
- In base al colore del capolino si distingue fra varietà violette e verdi.
- In base al comportamento nel ciclo fenologico si distingue fra varietà autunnali o rifiorenti e varietà primaverili o unifere.
Ma vediamo insieme quali sono le varietà più diffuse ed apprezzate nel nostro Paese:
- il Brindisino
- il Paestum: una varietà di carciofo IGP proveniente dall’omonima città della magna Grecia di Capaccio-Paestum
- lo Spinoso sardo: coltivato anche in Liguria ma con il nome di Carciofo spinoso d’Albenga
- il Catanese
- il Verde di Palermo
- la Mammola verde
- il Romanesco
- il Mazzaferrata di Capello
- il Violetto di Toscana
- il Precoce di Chioggia
- il Violetto di Provenza
- il Violetto di Niscemi.
Nelle epoche passate le varietà che, senza dubbio, erano maggiormente richieste erano il Catanese, lo Spinoso sardo, il Violetto di Provenza, il Romanesco e il Violetto di Toscana. Lo Spinoso sardo, una delle varietà più apprezzate, ha perso la sua ricercatezza negli anni ’90 a causa di un riduzione delle dimensioni dei suoi frutti ed una ridotta capacità produttiva. Per questo è stato sostituito da altre cultivar più promettenti. Di certo sappiamo quali sono i tipi di carciofo che oggi si consumano maggiormente, ma sappiamo da dove deriva il carciofo e come nasce? Secondo forti storiche ed archeologiche la domesticazione del carciofo a partire da quello selvatico si ebbe nel corso del I secolo nei campi della Sicilia centro-occidentale di ancora oggi si conserva un’antica cultivar.
La pianta originaria era chiamata Cynara ed era nota già all’epoca dei greci e dei romani, probabilmente nella sua varietà selvatica. All’epoca si credeva che il carciofo avesse proprietà afrodisiache visto che secondo il mito Giove aveva trasformato una delle donne di cui si invaghì proprio nella pianta in questione. Ampiamente utilizzato nel nostro paese peare che a fargli varcare i confini e introdurlo in Francia fu Caterina de’ Medici, amante dei cuori di carciofo, quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Furono, invece, gli olandesi ad introdurre i carciofi in Inghilterra: fonti storiche attestano che nel 1530 venivano coltivati nel Newhall nell’orto di Enrico VIII. Spagnoli e francesi si occuparono, invece, di portarlo fuori dal continente fino all’America nel secolo XVIII, rispettivamente in California e in Louisiana.
Ai giorni nostri i carciofi si coltivano soprattutto in Italia, Egitto e Spagna. Negli Stati Uniti la maggior produzione di carciofi si ha nello Stato della California dove si produce più dell’80% del totale del Paese. Da alcuni anni si è iniziato a coltivare il carciofo anche in Perù. La produzione è talmente buona che è divenuto il quarto produttore mondiale. Il nostro paese ha il primato mondiale nella produzione di questo ortaggio, circa il 30%. La maggiore produzione si ha in Sicilia, in particolar modo nella Piana di Gela e nella Piana di Catania, in Sardegna e in Puglia. Ma quanto fa bene il carciofo? Contiene tanta acqua, è ricco di carboidrati tra i quali inulina e fibre. Tra i minerali non mancano sodio, il potassio, il fosforo e il calcio. Vi sono anche le vitamine B1, B3, e in piccole quantità anche la vitamina C.
Le grandi quantità di sostanze benefiche contenute nei carciofi lo rendono un ortaggio dalle notevoli virtù terapeutiche. Ha pochissime calorie ed è dotato di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico ed è consigliato per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. I carciofi sono molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore, dissolvere i calcoli. Abbiamo visto che i carciofi contengono molto ferro, questo grazie a due sostanze: la coloretina e la cinarina. Queste sostanze sono in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina, è in grado di abbassare il livello del colesterolo.
Perché i carciofi siano davvero influenti sulla nostra salute occorrerebbe consumare almeno 300 gr. al giorno per un periodo piuttosto lungo. Da non sottovalutare è anche la funzione antitossica dell’ortaggio e ciò si evidenzia maggiormente su diverse sostanze tossiche, in particolare sull’alcol, la cui presenza nel sangue viene ridotta per l’effetto diuretico. Alcuni studi pare abbiano dimostrato la presenza di proprietà rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente. Alcune varietà di carciofo, come quella bardana ad esempio, è particolarmente apprezzata ed ha un effetto depurativo soprattutto per quanto riguarda la pelle, specialmente quella molto grassa, ma anche in caso di acne e foruncoli.
Se grande valore ha per la salute il carciofo abbiamo visto che anche nell’arte non è da meno. Gli ha dedicato una poesia Pablo Neruda e non solo. A Napoli , a Firenze ed a Madrid, ad esempio, esiste la Fontana del carciofo, eretta in onore di un alimento tanto amato. Ed ancora, nella pittura europea rinascimentale, il carciofo è rappresentato in diversi quadri tra i quali: L’ortolana di Vincenzo Campi, Cucina di Floris van Schooten, Natura morta di asparagi, carciofi, limoni e ciliegie di Blas De Ledesma, L’estate e “Vertumnus” di Arcimboldo.