Celiachia o intolleranza al glutine
La celiachia è un’intolleranza cronica al glutine, sostanza contenuta in molti cibi come pasta e pane. Per questo a coloro che sono affetti da tale intolleranza sono costretti a seguire una dieta speciale che preveda l’uso di farine alternative per sostituire quella di grano utilizzata generalmente per le preparazioni dei cibi.
Che cos’è la celiachia?
La celiachia è una malattia che colpisce circa 380 mila persone in Italia e i numeri sono in notevole crescita. Negli ultimi anni risulterebbero oltre 13 mila nuove diagnosi di cui più di 5.000 solo in Lombardia. Il numero è aumentato del 19% sono tra il 2010 ed 2011 e continua a crescere. L’incremento maggiore ha riguardato sia la Lombardia che la Sardegna entrambe con il 26 % di malati diagnosticati. A seguire c’è l’Abruzzo con il 23 % e poi la Provincia autonoma di Trento con il 22%. Le percentuali più basse di incremento si sono avute in Campania e in Sicilia, rispettivamente con il 9% e l’8%, non è ancora chiaro se è dovuto alla presenza di meno casi di celiachia o a meno persone che si sottopongono a controlli.
In un solo anno in Emilia Romagna si sono verificati oltre 2.000 casi in più e 1.900 in Toscana, il 50% circa in più rispetto all’anno precedente. La Regione che in assoluto ospita più celiaci risulta ancora la Lombardia con 23.884 celiaci corrispondente al 17,6 % della popolazione celiaca italiana; al secondo posto quest’anno troviamo la Campania con 13.845 celiaci e il 10,20 % mentre al terzo il Lazio con 13.827 celiaci e un 10,18%. Tra le regioni con un minor numero di casi accertati sono la Basilicata, con solo lo 0,11%, la Calabria con lo 0,15 %, le Marche con lo 0,16 % ed il Veneto con lo 0,17%. Quelle con il maggior numero di casi sono la Sardegna con lo 0,31%,la Toscana con lo 0,29% e la Valle D’Aosta con lo 0,28%.
Bisogna fare una differenza in base al sesso. Sembrerebbe, infatti, che i casi di celiachia siano maggiormente riscontrati tra le donne. Secondo il rapporto del Ministero della Salute sulla celiachia del 2011 le donne celiache sono 96.245 contro i 38.655 degli uomini, meno della metà. “Questo dato – spiega il documento – scaturisce dal fatto che la celiachia è una malattia mediata da fattori ormonali che probabilmente ne regolano l’insorgenza e per i quali si svilupperebbe maggiormente nel sesso femminile”.
Una malattia, la celiachia, che colpisce un’alta percentuale della popolazione. Ma quali sono i sintomi di questa intolleranza che negli anni si fa sempre più frequente? Tra quelli più diffusi tra i neonati e i bambini vi sono:
- gonfiore e dolore addominale
- dissenteria
- vomito
- costipazione
- feci pallide, maleodoranti o oleose
- dimagrimento
- irritabilità
Nel caso degli adulti i sintomi si aggravano:
- anemia sideropenica (da mancanza di ferro), apparentemente inspiegabile
- affaticamento
- dolore alle ossa o alle articolazioni
- artrite
- fragilità ossea o osteoporosi
- depressione o ansia
- formicolio e intorpidimento delle mani e dei piedi
- convulsioni
- assenza di mestruazioni
- sterilità o aborti spontanei ricorrenti
- stomatite aftosa nella cavità orale
- eruzione cutanea pruriginosa (dermatite erpetiforme)
Se una persona affetta da celiachia assume alimenti contenenti glutine il loro sistema immunitario reagisce colpendo i villi intestinali, le piccole protuberanze che formano la mucosa intestinale. I villi hanno il compito di assorbire le sostanze nutritive che attraversando la parete dell’intestino tenue vanno a finire nel sangue. Se i villi non funzionano come dovrebbero si presentano i sintomi da malnutrizione, anche se la persona celiaca apparentemente si alimenta con regolarità.
Generalmente chi crede di soffrire di celiachia viene sottoposto ad alcuni esami. Prima però, non deve assolutamente eliminare i cibi a base di glutine dalla propria dieta, questo potrebbe sfalsarne i risultati. Tra i primi esami medici da fare vi sono le analisi del sangue. Se le analisi del sangue presentano livelli più alti del normale di determinati autoanticorpi vuol dire che si è celiaci. Per questo è importante misurare la di anticorpi antitransglutaminasi tissutale o antiendomisio. Se i risultati delle analisi sono negativi, ma si sospetta ancora la presenza della celiachia, potrebbero essere necessarie ulteriori analisi.
Generalmente dopo le analisi, se i risultati non sono soddisfacenti, si ricorre alla biopsia intestinale. L’esame dell’intestino tenue è volto a controllare se i villi sono danneggiati, tramite l’asportazione di una piccolissima porzione di questi. Se l’esame conferma l’intolleranza è necessario correre ai ripari eliminando tutti o parte di quegli alimenti contenenti glutine. Questa sostanza, però, non si trova solo in pane e pasta ma anche: orzo, avena, segale, farro e frumento, pane, pizza, focaccia, piadina, lievito madre (madre acida), snack, merendine, biscotti, torte confezionate, ravioli, gnocchi di patate o alla romana, couscous, muesli, polenta taragna, tutti i prodotti contenenti cereali o malto, besciamella, crema pasticcera, panature, minestre pronte, seitan, yogurt ai cereali, porridge, birra, wisky, gin e vodka.
Sono a rischio, vanno cioè consumati con moderazione: formaggi fusi e sottilette, latte in polvere, panna montata, yogurt alla frutta, maionese, senape e salse di soia, oli di semi vari, cioccolato, dadi, gomme da masticare, omogeneizzati, risotti pronti, mousse di frutta. I celiaci possono, invece, mangiare: riso, pasta senza glutine, farine di miglio, soia, mais e riso, carne, prosciutto crudo, pesce, molluschi freschi o congelati senza additivi, ceci, uova, frutta fresca e verdura fresca, legumi, latte senza additivi, yogurt naturale, panna fresca e a lunga conservazione senza additivi, caffé, tè e bevande gassate, succo di frutta senza additivi, vino, alcuni liquori (grappa, rum), gelati, torte e biscotti (fatti con farine consentite), zucchero e miele, oli (oliva, mais, soia, girasole, arachidi).
Analisi e controlli medici ed una dieta controllata consentono ai celiaci di condurre una vita normale. Fortunatamente, negli ultimi anni, sono nati ristoranti, forni, pasticcerie che cucinano usando farine speciali perfette per gli intolleranti al glutine. Se prima poteva essere un problema reperire alimenti gluten free oggi è possibile trovarli nelle farmacie ma anche nei tradizionali supermercati, in reparti riservati.