Il cibo nella musica

Il cibo è una parte importante della vita dell’uomo ma, fortunatamente, non l’unica. Infatti sono tante le cose che arricchiscono la nostra esistenza, che la rendo più divertente, piacevole, romantica, malinconica, tenera. Una di queste cose è la musica. La musica accompagna molti di noi dai primi anni di vita ed ha caratterizzato momenti importanti, incontri speciali, posti straordinari. Con la musica si può parlare di tutto, ma proprio di tutto, anche di cibo. Di sicuro ricorderete almeno una canzone, recente o del passato, che cita nel suo testo un alimento. Non le ricordate? Vi aiutiamo noi.

Quando il cibo nella musica crea straordinarie melodie

Mangiare e cantare è un binomio ben riuscito che ha dato via a queste splendide e conosciutissime canzoni. Quando il cibo entra nella musica ecco che nasce Ma che bontà di Mina:

Ma perché, come mai, ma perché, 
in cucina non ci entro mai, eh? 
Cosa c’è nella padella 
mmm che profumino, 
fai assaggiare un pezzettino?
Ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua!
Vitello delle Ande? No? 
Bovino della Gallura? No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua!
Mmm…. Ma perché, come mai, ma perché, 
in cantina non ci vengo mai, eh? 
Bello questo vino, 
vino di una volta, 
fai assaggiare un goccettino?
Ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua.
Barolo delle Langhe? No? 
Aleatico dell’Elba? No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua!
Ma perché, come mai, ma perché, 
in gelateria non ci entro mai, eh? 
Mmm… che cioccolato, 
dammi il cucchiaino, 
fai assaggiare un pochettino. 
Ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che cos’è questa robina qua, 
ma che bontà, ma che bontà, 
ma che gustino questa roba qua.
Cioccolato svizzero? No? 
Cacao della Bolivia? No? 
Ma che cosa sarà mai questa robina qua!

Ma Mina non è l’unica che ha inserito il cimo nelle proprie canzoni. Di certo ricorderete Banane e lampone di Gianni Morandi:

cibo nella musicaL’orologio batte l’una tu sei fuori chissa’ dove 
giro nudo per la strada
dimmi tu se questa è vita 
tu che esci con le amiche “dici” 
io che resto qui a pensare “ora” 
se è poi vero per davvero 
o ti vedi con qualcuno!
Guardo un po’ televisione 
c’è del pollo dentro al frigo 
mangio e provo a immaginare 
le tue mosse e le parole 
è che sono un po’ geloso “scemo” 
ma ti amo per davvero “vero” 
si va be’ l’autonomia ma ricorda che sei mia!
Banane, lampone, chi c’era con te 
“chi c’era stasera” 
io sono il tuo amore, sei solo per me!
Apro un libro di avventure 
è una nuova distrazione 
poi vorrei telefonare, 
mi dovrei un po’ sfogare 
è che sono assai nervoso “nervoso” 
son le due e tu sei lontana “lontana” 
quasi quasi cado in piedi 
vado a casa di Marì !
Ho sentito l’ascensore 
gira chiave nel portone 
faccio finta di dormire 
e tu invece vuoi parlare 
sono stata a chiacchierare “ore” 
ogni tanto sai ci vuole “ci vuole” 
hanno tutte dei problemi 
per fortuna io ho te amore!
Banane, lampone, chi c’era con te 
“chi c’era stasera” 
io sono il tuo amore, sei solo per me! 
Banane, lampone, chi c’era con te 
io sono il tuo amore sei solo per me! 
Banane…

In quegli anni esce una canzone che tutti abbiamo canticchiato almeno una volta nella vita, è Viva la pappa col pomodoro di Rita Pavone:

Viva la pappappappa
col popopopopopopomodoro
Viva la pa papappappa
col popopomodor
Viva la pappappappa
che è un capopopopopopolavor!
La storia del passato
ormai ce l’ha insegnato
che il popolo affamato 
fa la rivoluzion,
ragion per cui affamati
abbiamo combattuto
perciò buon appetito
facciamo colazion.
Viva la pappappappa
col popopopopopopomodoro

Viva la pa papappappa
col popopomodor
Viva la pappappappa
che è un capopopopopopolavor!
La pancia che borbotta
è causa del complotto
è causa della lotta
abbasso il direttor,
la zuppa ormai l’è cotta
e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto
la pappa al pomodor.
Viva la pappappappa
col popopopopopopomodoro
Viva la pa papappappa
col popopomodor
Viva la pappappappa
che è un capopopopopopolavor!

Il cibo, poi, spesso viene associato all’amore come nel caso della canzone di Pupo, scritta da Cristiano Malgioglio, dal titolo Gelato al cioccolato:

cibo nella musicaIo da casa subito ti chiamo
rispondimi presto, rispondi, ti amo…
Ma dove vuoi andare, ti amo! 
Ti annoi, va bene, balliamo 
sei bella, ti lasci guardare 
con te non c’e’ niente da fare. 
Nascosta dai lunghi capelli 
tu balli, ma i gesti son quelli 
bambina, ti voglio, ti sento 
ti muovi, mi sfuggi, mi arrendo. 
Gelato al cioccolato dolce e un po’ salato 
tu, gelato al cioccolato 
un bacio al cioccolato io te l’ho rubato 
tu, gelato al cioccolato. 
Rimani cosi’ che dolce sei tu non chiedo di piu’.
Profumo di fiori di tiglio 
fa caldo, ma qui si sta meglio 
la sabbia e’ piu’ bianca stasera 
ma dimmi che sei proprio vera!
Gelato al cioccolato dolce e un po’ salato 
tu, gelato al cioccolato 
un bacio al cioccolato io te l’ho rubato 
tu, gelato al cioccolato 
gelato al cioccolato, sono innamorato 
di un gelato al cioccolato 
gelato al cioccolato dolce e un po’ salato 
tu, gelato al cioccolato.

Tra le ultime in ordine cronologico citiamo La soggettiva del pollo arrosto del cantante e poeta Samuele Bersani:

E’ la soggettiva del pollo arrosto
che senza testa pensa più di prima
la sua coscienza rimane sveglia
giudica tutto quello che passa.
E’ la soggettiva del pollo arrosto
che guarda il mondo mentre si gira
tra le ditate degli affamati
che ormai si leccano la vetrina
è già mezzogiorno con le patate dell’altro ieri risuscitate dal forno.
E’ sopravvissuto ai meteoriti ai pesticidi, alle polmoniti
agli uragani, agli attentati
e anche alla lama che lo trapassa.
E’ la soggettività del pollo arrosto
e va da questo a quel marciapiede
dove i segnali appesi ai pali hanno le scritte metà in cinese.
E’ venuta l’ora della sua resa,
calata l’ombra l’insegna è accesa
sul niente…
Non ha bisogno di avere il ciak
per dare inizio a una realtà
che ha protagonisti inconsapevoli di esserlo.
Non c’è nemmeno necessità di effetti speciali in questa città
perchè c’è già abbastanza agitazione e panico
da vincere un oscar.
E’ la prospettiva che si ribalta
nella clessidra appesa con lo spago
scende giù in fretta il filo di sabbia per la strettoia
il tempo scivola
non ha memoria del suo passato
ma sa che fine indegna lui farà
se per controllo viene ispezionato
la coscia destra è sotto la norma.
E’ la soggettività del pollo arrosto
e va da questo a quel marciapiede
nel paradiso dei fumatori e dei polmoni trattati bene
è venuta l’ora della sua resa, calata l’ombra l’insegna è accesa.
E’ venuta l’ora della sua resa, calata l’ombra l’insegna è accesa
sul niente…
Non ha bisogno di avere il ciak
per dare inizio a una realtà
che ha protagonisti inconsapevoli di esserlo.
Non c’è nemmeno necessità di effetti speciali in questa città
perchè c’è già abbastanza agitazione e panico
da vincere un oscar.
E’ la soggettiva del pollo arrosto
che senza testa pensa più di prima
la sua coscienza rimane sveglia
giudica tutto quello che passa.

La musica associata al cibo rende la vita più gioiosa perché i piaceri della vita, se vissuti insieme, si arricchiscono e ci arricchiscono.

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