Come riconoscere i piatti poco calorici
Andare al ristorante ed ordinare un’insalata perché si è a dieta non è detto che sia la scelta migliore. Esistono cibi che, pur sembrando freschi e leggeri contengono molte più calorie di quelli che bandiamo dalla nostra tavola perché sicuri che ci farebbero ingrassare. Conoscere bene ciò che si mangia è fondamentale per non sgarrare con la dieta e non assumere calorie in eccesso. Soprattutto quando si mangia fuori il rischio di scegliere qualcosa di calorico convinti che non lo sia è alto e non basta sostituire il burro con l’olio o lo zucchero bianco con quello di canna per abbassare il livello calorico di un piatto che, con queste modifiche, avrebbe comunque lo stesso identico quantitativo di calorie.
Scoprite qualche dritta su come riconoscere i piatti poco calorici
Ecco quindi una lista di quei prodotti che seppur poco calorici abbiamo l’abitudine di consumare nel modo sbagliato rendendoli poco digeribili o privandoli, con la cottura ad esempio, di tutti i benefici che potrebbero apportare al nostro organismo.
Aglio
L’aglio viene spesso utilizzato come condimento per moltissime pietanze ma, non tutti sanno che questo prodotto contiene allicina, un enzima antitumorale che secondo recenti studi scientifici riesce ad essere davvero efficace solo dopo l’ossigenazione. Cosa vuol dire? Che perché l’aglio sia valido per combattere certi tipi seri di patologie deve essere, prima di essere cucinato, tritato e lasciato riposare qualche minuto.
Asparago
Negli ultimi anni, per velocizzare i tempi di cottura, soprattutto di alcune verdure come le patate o gli asparagi, si utilizza, per cuocerli, il forno a microonde. Indubbiamente più rapido della classica pentola dell’acqua calda ma cosa succede al prodotto? Con la cottura in questo tipo di forno l’asparago perde molte delle sue sostanze benefiche come la vitamina C. Questa sostanza, infatti, essendo solubile in acqua evapora insieme a questa durante la cottura a microonde. Una valida alternativa è cuocerli a vapore o lessarli. In quest’ultimo caso, conservate l’acqua di cottura ricchissima di sali minerali e non buttatela via ma utilizzatela per delle centrifughe o delle zuppe.
Broccoli
Queste verdure contengono grandi quantità di vitamina C, clorofilla, antiossidanti e composti antitumorali, tutte sostanze che vanno perdute se il prodotto non viene cotto nella maniera più adeguata. Affinchè resti ricco delle sue innumerevoli sostanze il broccolo non deve essere fritto oppure lessato ma cotto al vapore. Solo così, oltre a conservare un sapore intenso, riuscirà a mantenere al suo interno i benefici per cui è tanto famoso.
Carne alla griglia
Ampi dibattiti accalorano le tavolate sulla cottura ideale che dovrebbe avere la carne. C’è chi la preferisce al sangue e quasi cruda e chi, invece, la preferisce ben cotta. Niente da ridire in nessuno dei due casi, dipende dai gusti ma, è assolutamente da evitare la cottura fuori controllo che carbonizza il pezzo di carne rendendolo poco appetibile e soprattutto cancerogeno. A dirlo è un rinomato centro di ricerca, il National Cancer Institute, che spiega che l’eccessiva cottura comporta la formazione di due sostanze altamente dannose per il nostro organismo, le ammine eterocicliche (HCA) e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Ricordate bene, quindi, che la carne in cottura non deve mai raggiungere temperature superiori ai 75° C.
Cereali integrali e fagioli
Questi alimenti vengono spesso consumati semplicemente lessandoli dopo averli tirati fuori dalla confezione. Ma ci spiega spiega Kristy Del Coro, nutrizionista dello SPE Certified che alcuni cereali integrali, quelli che hanno ancora lo strato esterno, hanno bisogno di essere messi in ammollo prima di cuocerli perché solo in questo modo si liberano dei fitati che sono dei composti antiossidanti che si legano alle vitamine e ai sali minerali contenuti nel cereale impedendo al nostro organismo di assorbirli. I fitati, se non rimossi rendono i cereali assolutamente privi di qualsiasi sostanza benefica per il nostro organismo. Questo vale per i cereali come farro o grano ma non per quelli semi-raffinati e non sgusciati come l’orzo perlato o l’avena. Questo procedimento consente anche di rendere questi cereali più facilmente digeribili dal nostro apparato intestinale.
Fragole
Molti avranno avuto l’occasione, almeno una volta nella vita, di gustare delle deliziose ciliegie direttamente dall’albero. Il loro gusto è più delizioso ma, forse è suggestione. Niente di più falso, infatti esistono dei frutti che, se tagliati, perdono alcune delle loro sostanze benefiche. Tra questi frutti vi sono le fragole. Generalmente vengono affettate e servite con panna o come decorazione per una torta, difficilmente si mangiano intere anche se questo sarebbe il modo migliore di consumarle. Infatti, alcune sostanze come la vitamina C sono sensibili alla luce e all’ossigeno, quindi, tagliando le fragole queste sostanze vanno perdute. Addirittura, incredibile ma vero, i prodotti surgelati conservano molte più sostanze nutritive rispetto a frutta e verdura fuori stagione o colta molto tempo prima di finire sulle nostre tavole. Ecco quindi che, in alcuni casi, sono da preferire i frutti congelati piuttosto che quelli in commercio venduti come “freschi”.
Pomodori
Se per molte verdure la cottura comporta una irreparabile perdita delle sostanze nutritive non è lo stesso per i pomodori. Questi ortaggi, che spesso vengono consumati in favolose e fresche insalate fredde, danno il meglio di loro dopo la cottura. Cuocendoli a circa 90° C il pomodoro aumenta il contenuto di antiossidanti, fondamentali per combattere l’invecchiamento cellulare, e soprattutto di licopene, un fitonutriente che protegge il nostro organismo contro i tumori e le patologie legate al cuore. Ecco, quindi, che un bel piatto di spaghetti al sugo di pomodoro risulta essere più benefico di un’insalata realizzata con questo ortaggio.
Semi di lino
Lo sapevate che i semi di lino contengono fibre, omega3 utili per il buon funzionamento del nostro cuore e lignani, fitonutrienti che proteggono dal cancro? Ebbene sì ma, non basta mangiare questi deliziosi semi, magari aggiunti all’insalata o allo yogurt, perché il nostro organismo non è in grado di digerirli e quindi di assorbirne i benefici. Il modo migliore sarebbe tritarli magari con un pestello o un macinino da caffè. Solo così potremo fare nostre tutte le sostanze benefiche che i semi di lino contengono.
Tè nero
Il rituale del tè è sacro per chi consuma questa bevanda e gli inglesi, più di tutti, ci hanno insegnato che andrebbe bevuto con qualche goccia di limone ed una spruzzatina di latte. Questa potrebbe ritenersi un’abitudine da veri lord ma, se si consuma tè nero dovete starne alla larga. Infatti l’aggiunta di latticini al tè più famoso del mondo lo rende assolutamente inefficace contro i problemi vascolari per cui spesso viene assunto. Intatti, invece, restano gli antiossidanti fondamentali per combattere l’invecchiamento delle cellule del nostro corpo.
Yogurt
Non negatelo, tutti aprendo un barattolino di yogurt e trovando in superficie un’acquetta giallognola hanno storno il naso e fatta colare via dal barattolo nel lavandino. Bhè, quello era il siero del latte ma, c’è poco da fare gli schizzinosi, infatti, esso contiene proteine e vitamina B12, oltre che minerali come calcio e fosforo. La cosa migliore è mescolare lo yogurt dopo averlo aperto e prima di mangiarlo in modo da inglobare il siero al resto del prodotto e consumarlo apportando non pochi benefici al nostro organismo. Inoltre, sappiate che aggiungendo lo yogurt a pietanze calde come zuppe o passati questo renderà il tutto più cremoso, senza dubbio, ma non apporterà alcun beneficio alla pietanza perché questi verranno distrutti dalle alte temperature.
Probabilmente molte di queste abitudini non le conoscevate e molte, invece, eravate abituati a seguirle pur non sapendo quanto bene facessero alla salute. In cucina basta qualche piccola accortezza per non vanificare la bontà dei prodotti che scegliamo con cura per la nostra alimentazione sana e genuina.