Cos’è la dieta fruttariana? Conosciamo il fruttarianesimo.
La dieta fruttariana è la dieta vegana crudista portata al suo estremo . Ammette solo cibi crudi, e per l’appunto, solo frutti. Per “frutto” si intende la parta riproduttiva e succosa della pianta e può includere frutta dolce (quella che conosciamo e classifichiamo tutti come frutta (mele, pere, ananas…) e alcuni cibi botanicamente classificati come ortaggi e verdure: ad esempio pomodori e peperoni, cetrioli, zucche e zucchine. Questo perché si tratta appunto, non della pianta in sé, che non viene tagliata, ma del suo “frutto”. Uno dei motivi che porta alla scelta di nutrirsi di soli frutti è infatti quello di non arrecare danni ad alcun essere vivente, piante comprese. Raccogliendo il pomodoro ad esempio, la pianta continua a vivere, mentre una lattuga, una volta raccolta, muore. Sono dunque ammessi nella dieta fruttariana anche semi e frutta secca (noci, arachidi…).
I sostenitori della dieta fruttariana sostengono che questa sia la più naturale, e la più adatta al corpo umano, poiché i primi esseri umani si nutrivano proprio di questi alimenti; essi affermano inoltre che gli alimenti cotti, i salumi, i latticini ed anche i cereali (sono tutti alimenti che hanno subito un processo di lavorazione prima di giungere alle nostre tavole) causano una sorta di muco, responsabile di molte malattie. Ci sono molti dibattiti sui reali benefici e svantaggi di questa dieta, ma ce ne occuperemo nel prossimo articolo.
Cosa è possibile mangiare? Come in ogni cosa ci sono diverse correnti di pensiero. In generale vale la regola: puoi mangiare tutte le parti di una pianta che possono essere raccolte senza arrecare danno alla pianta stessa. Ad esempio, si può mangiare mele, arance e pere perché raccoglierle non danneggia l’albero, ma non patate, spinaci e carote perché la loro raccolta distrugge la pianta. Concentrati su tre pasti e un paio di spuntini ogni giorno, distanziati in modo uniforme per evitare la fame. Cerca di far entrare tutte le categorie di frutta e comprendi nella dieta anche semi e frutta secca (entrambi molto preziosi da un punto di vista nutritivo).
Certo, inventarsi pasti sempre diversi se si è deciso di seguire una dieta fruttariana non è facile, dal momento che la scelta è circoscritta; tuttavia la varietà è dei frutti al mondo ti permette di sperimentare: hai mai provato il lychee, il mangostano, l’avocado, lo starfruit?
Se a colazione mangi un paio di fette di anguria, a pranzo scegli noci e banane, mentre a cena concentrati ad esempio sui frutti di bosco. Includi un paio di snack a base di melone, mango, uva secca… cerca sempre di mescolare il più possibile diversi tipi di frutta, di colori differenti (poiché a gruppi di colori sono associati gruppi di nutrienti).
Detto ciò, sei proprio certo di voler intraprendere questo percorso? Non è una decisione da prendere alla leggera. Comporta sacrificio, grande conoscenza degli alimenti e dei bisogni nutritivi. Dovrai stare molto attento a non eccedere in zuccheri (la frutta ne è ricca!) e soprattutto a non farti mancare proteine, ferro, calcio, ed alcuni tipi di vitamine: si tratta di elementi nutritivi piuttosto difficili da ritrovare nella frutta ed il rischio di incorrere in carenze è concreto. Nel prossimo articolo scoprirai quali sono i pro ed i contro di una dieta fruttariana.