Depurare e detossificare il fegato, seconda parte
Con questo post completiamo il discorso che abbiamo intrapreso qualche giorno fa per aiutare il nostro fegato a ritrovare il giusto ritmo dopo l’inverno attraverso una dieta disintossicante. Nel post scorso abbiamo descritto brevemente quali (e quante) sono le funzioni che assolve l’infaticabile ghiandola e oggi concludiamo con qualche consiglio alimentare, indicando quali sono i cibi giusti da inserire nella propria dieta giornaliera per liberarci da scorie, cataboliti e tossine.
Mangostano. Iniziamo dalla star di questo blog. Il frutto è un ottimo alleato del fegato, soprattutto sotto forma di purea in quanto contiene un numero decisamente maggiore di molecole antiossidanti. Infatti va ricordato che la polpa di mangostano contiene solo tre degli oltre quaranta xantoni presenti, il resto si ritrovano tutti nel pericarpo. È dunque importante consumare il frutto nella sua integrità. Le molecole antiossidanti, le vitamine del gruppo B e la C, i microelementi quali calcio, ferro, potassio, fosforo, gli steroli e i tannini si rivelano utilissimi come coadiuvanti dei processi chimici del fegato. Gli antiossidanti “catturano” ed eliminano le tossine e le scorie, i tannini e gli steroli permettono una sintetizzazione efficace del colesterolo LDL. Le vitamine invece aumentano e ottimizzano i processi metabolici. Ad esempio la vitamina C permette un’efficiente stoccaggio di ferro nel fegato e le vitamine del gruppo B sono indispensabili per alcuni processi di trasformazione dei nutrienti. Le fibre contenute nel pericarpo del frutto permettono un miglior assorbimento dei nutrienti all’interno dell’intestino, ottimizzando le risorse energetiche. I microelementi quali il potassio permettono di smuovere i ristagni linfatici e aiutano il fegato nella trasformazione del glucosio in glicogeno, il fosforo permette la sintesi di alcune vitamine quali la B2 e la PP e aiuta il fegato nelle sue funzioni di trasformazione dei nutrienti.
Verdure a foglia verde. Rucola, lattuga, cicoria, spinaci, cavolo, indivia e tutte le insalate a foglia verde ed amara sono utilissime per depurare il fegato. La clorofilla e i composti astringenti e amari che contengono svolgono un’azione detossicante sulle cellule del sangue, ossigenano i tessuti aumentando la produzione di emoglobina e della produzione di bile, il liquido preposto all’eliminazione di tutti gli scarti nocivi ed inutili dell’organismo. Inoltre i polifenoli antiossidanti e scavenger che contengono sono dei veri e propri cacciatori di metalli pesanti e residui di pesticidi e la loro azione ne permette una rapida individuazione ed eliminazione.
Cibi ricchi di zolfo. Questo elemento non metallico è presente in qualsiasi cellula, sia essa vegetale o animale. Assolve a diverse funzioni “di bellezza” nell’organismo: rende i capelli più forti e lucenti, mantiene la pelle idratata, liscia e giovane e rafforza le unghie. È una presenza importante nel fegato perché permette di sintetizzare ed eliminare alcuni composti nocivi come l’acido solforico e residui radioattivi e chimici e viene stoccato nella ghiandola epatica sotto forma di eparina, un composto che assolve a funzioni di anticoagulante. Inoltre è in grado di aumentare la produzione di bile, contrasta l’azione dei batteri ed è un ottimo disinfettante del sangue. Lo zolfo organico (quello che serve a noi) è contenuto in particolar modo nei cibi proteici quali uova, formaggi, carne e pesce, ma anche in ortaggi come l’aglio, la cipolla, i porri, cavolfiori, broccoli, cavoletti di Bruxelles, asparagi e legumi. Una carenza di zolfo nell’organismo può comportare una serie di disturbi come crampi muscolari, stanchezza, astenia, allergie, difficoltà respiratorie e infiammazioni croniche.
Agrumi. Sono fondamentali in una dieta disintossicante. Il loro elevato apporto di vitamina C permette una funzione scavenger molto marcata in grado di individuare, isolare ed eliminare gran parte delle tossine e degli elementi di scarto fisiologici. La vitamina C permette una migliore assimilazione del ferro, del rame e del selenio a livello intestinale, aumenta la produzione di enzimi dedicati alla detossicazione del fegato e diminuisce la tossicità di alcuni metalli pesanti come piombo, cadmio e arsenico. Inoltre, insieme alla vitamina E, funge da barriera difensiva contro lo stress ossidativo causato dall’aumento di radicali liberi e protegge dall’insorgere di malattie epatiche. La vitamina C poi è l’elemento fondamentale per la produzione di collagene, elemento che compone tutti i tessuti connettivi del nostro organismo. Altre fonti importanti di vitamina C sono le fragole, il ribes rosso, i kiwi, l’ananas, le ciliegie, i pomodori, i peperoni, le patate (soprattutto quelle piccole e a buccia sottile) e le crucifere (broccoli, cavolfiori). La dose consigliata di vitamina C giornaliera per un adulto è di circa 70 microgrammi e per supplire completamente al nostro fabbisogno è sufficiente mangiare circa un etto al giorno di alimenti che contengono questa molecola organica fondamentale.
Cibi integrali, frutta secca e in guscio. Sono la fonte più importante in natura di vitamine del gruppo B, indispensabili per la sintesi dei nutrienti. Permettono di metabolizzare i lipidi e le proteine, di trasformare i carboidrati complessi in glucosio, rendono più efficiente il processo digestivo e di assimilazione dei nutrienti. Intervengono anche in molti altri processi: permettono una buona funzione del sistema nervoso, migliorano la tonicità muscolare e il metabolismo energetico generale. Una loro carenza può provocare scarsa concentrazione, affaticamento, stress, lesioni e secchezza dei tessuti, fragilità di unghie e capelli, perdita di massa muscolare e affaticamento epatico. Le migliori fonti di questo gruppo vitaminico, oltre a quelli già citati, sono il lievito di birra, alcune piante come ortica, erba medica e verdure a foglia verde, ma anche banane, tuorlo d’uovo, carne di maiale e pollo, tonno e fegato.
Poi non vanno dimenticati cibi ricchi di vitamina E ed Omega 3 e 6 ottimi protettori epatici, stimolanti e immunoprotettori. Gli omega 3 e 6 svolgono un’azione fondamentale nella sintesi dei trigliceridi e colesterolo LDL che avviene nel fegato e hanno anche caratteristiche antinfiammatoria e antiradicalica. I cibi che vanno assunti per garantirsi il giusto apporto di questi elementi sono l’olio di oliva, la frutta secca, in particolar modo le noci che contengono arginina in grado di eliminare gli eccessi di ammoniaca dal fegato, il pesce azzurro, salmone, anguilla, verdure a foglia verde, legumi (soprattutto soia, ceci e lenticchie) e le alghe.
Infine è utile cercare in erboristeria una tisana depurante da bere nel corso della giornata in quantità di almeno 3-4 tazze al giorno, meglio se non zuccherata, fare un po’ di moto (bastano 20 minuti a passo sostenuto per aiutare il nostro organismo a mantenersi in forma), distribuire bene i ritmi di sonno e veglia e limitare per un po’ fritti, dolci e bevande gassate. In 10-15 giorni sentirete che il vostro corpo vi ringrazierà sentitamente.