Il finocchio fa bene alla salute
Bianco, croccante, saporito. Queste tre parole fanno subito pensare ad uno degli ortaggi più amati da noi italiani e per questo sempre presenti sulle nostre tavole: il finocchio. Ma quanto conosciamo questo prodotto della terra che tanto ci è familiare? Il finocchio, il cui nome scientifico è Foeniculum vulgare Mill., è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae. Il finocchio nasce come pianta selvatica ed era conosciuto sin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche. La sua coltivazione orticola risale solo al 1500 quando si addomesticò la specie dando vita all’ortaggio che noi oggi conosciamo e che si distingue da quello selvatico per il suo gusto più dolce e meno pungente.
Mangiare finocchio aiuta a vivere meglio
Vediamo alcune differente tra le due varietà:
Finocchio selvatico: è una pianta spontanea e perenne, dal fusto ramificato, alta fino a 2 m. Possiede foglie simili al fieno, di colore verde e produce in estate dei piccoli fiori gialli che poi si trasformano in frutti , dapprima verdi e poi grigiastri. Del finocchio selvatico si utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti.
Finocchio coltivato: detto anche dolce è una pianta annuale o biennale con radice a fittone. Raggiunge i 60–80 cm di altezza. La parte edibile è la grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base.
La storia del finocchio risale a tempi antichissimi. Quello che noi tutti conosciamo come finocchio selvatico era noto per il suo uso alimentare, aromatizzante e curativo. Maratona, nome della pianura in riva all’Egeo dove gli Ateniesi sconfissero i Persiani nel 490 a.C., significa in greco proprio campo di finocchi. Anche Plinio ci parla delle proprietà di questa pianta consigliandone il consumo per curare la vista e mantenersi giovani, oltre che per ravvivare il desiderio sessuale. Nell’antica Roma, i gladiatori, uomini forzuti considerati un simbolo di virilità, si alimentavano anche con il finocchio per accrescere il loro vigore e coraggio. Durante il Medioevo, Carlo Magno impose la presenza negli orti imperiali di questa pianta dalle qualità taumaturgiche. Nella stessa epoca i semi del finocchio si usavano per aromatizzare piatti di maiale o conservare salumi come appunto la finocchiona. Ha sempre origini medioevali il verbo infinocchiare, derivato dal gambo di finocchio offerto dai tavernieri ai clienti per non far distinguere la qualità del vino servito. Infatti per che il finocchio altera la funzionalità delle papille gustative; quindi, dopo aver mangiato finocchio, tutto sembra più buono e più dolce. Oggi semi, rametti e fiori del finocchio, nella varietà selvatica amara dal lieve retrogusto di liquirizia, sono utilizzati per aromatizzare molti piatti, sopratutto del Sud e Centro Italia. Viene utilizzato anche nei paesi del centro Europa soprattutto per aromatizzare il pane di segale, mentre in India ed in Cina, dopo essere stati tostati e macinati, i semi di finocchio sono parte integrante delle miscele di spezie.
Abbiamo visto l’ampio uso che si faceva in passato del finocchio, ma sappiamo quali sono le sue vere proprietà? Vediamo cosa contengono 100 g di questo straordinario ortaggio:
Calorie 9 kcal
Acqua 93,20 g
Carboidrati 1 g
Zuccheri 1 g
Proteine 1,2 g
Grassi tracce
Colesterolo 0 g
Fibra totale 2,2 g
Sodio 4 mg
Potassio 394 mg
Ferro 0,4 mg
Calcio 45 mg
Fosforo 39 mg
Magnesio 16 mg
Zinco 0,87 mg
Rame 0,1 mg
Selenio 0,9 µg
Vitamina B1 0,02 mg
Vitamina B2 0,04 mg
Vitamina B3 0,5 mg
Vitamina A 2 µg
Vitamina C 12 mg
Una lista molto lunga quella delle sostanze benefiche contenute nel finocchio. Per questa ragione questo ortaggio viene utilizzato per rimediare a diversi disturbi del nostro organismo:
Ottimo digestivo e carminativo
Il finocchio ha principalmente proprietà digestive che sono dovute ad alcuni componenti degli oli essenziali in esso contenuti che stimolano la produzione di succhi gastrici. Sono dimostrati anche i suoi benefici all’organismo umano in caso di gonfiori addominali.
Contro la flatulenza
L’assunzione di finocchio ha la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e si rivela quindi utile in caso di aerofagia e meteorismo. In realtà il finocchio, a causa della presenza di acido aspartico che ne potenzia le proprietà carminative, è un rimedio molto conosciuto per contrastare la flatulenza. Il suo estratto può essere utilizzato senza problemi anche dai più piccini.
Ricco di antiossidanti
I flavonoidi, insieme alla vitamina C, conferiscono al finocchio proprietà antiossidanti che, oltre a rafforzare il sistema immunitario, contrastano l’attività dei tanto temuti radicali liberi, prima causa dell’invecchiamento cellulare. In questo modo i benefici del finocchio consentono al nostro organismo di prevenire l’artrite reumatoide ed i dolori articolari.
Ottimo come depurativo
Il finocchio ha anche proprietà depurative del sangue e del fegato ed è anche un buon antinfiammatorio, soprattutto per il colon.
Cura la tosse
Mangiare finocchio aiuta in caso di tosse. Ottimo, per ridurne i fastidi, è assumerlo sottoforma di decotto a base di foglie e semi che andranno bolliti per 3/4 minuti in tre quarti di litro d’acqua per poi essere zuccherato con miele.
Funzione galattogena
Il finocchio viene utilizzato molto dalle donne, quelle che hanno appena partorito per aumentare la produzione di latte, quelle appena entrate nella menopausa per alleviare i sintomi tipici di questa situazione . La sua assunzione risulta utile anche per lenire i dolori e le nausee derivanti dal ciclo mestruale.
Abbassa la pressione sanguigna
Il finocchio è ricco di potassio e per questo è utile per abbassare la pressione sanguigna, un fattore di rischio per ictus ed infarto.
Fa bene al cervello
Il potassio, contenuto in grandi quantità nel finocchio, è un elettrolita, ovvero facilita il passaggio degli impulsi nervosi in tutto il corpo, soprattutto nel cervello, ed essendo un vasodilatatore, aumenta l’apporto di ossigeno al cervello con conseguenti benefici per quest’organo così importante.
Combatte l’anemia
Grazie alla presenza di ferro ed istidina, è anche utile in caso di anemia. Il ferro infatti è il componente principale dell’emoglobina mentre l’istidina stimola la produzione di emoglobina.
Chemio protettivo e antitumorale
Di certo sono ancora tanti i passi avanti che la scienza deve fare riguardo alle proprietà della verdura cruda contro i tumori, ma pare che ci siano stati riscontri positivi sulle proprietà dell’estratto di finocchio per inibire la crescita delle cellule del cancro. È stata dimostrata l’efficacia dell’estratto di semi di finocchio su alcuni tipi di tumore, in particolar modo quello al seno ed al fegato. Gli studi hanno anche riscontrato che l’estratto di semi, grazie alla concentrazione di flavonoidi, alcaloidie fenoli, può anche avere effetti protettivi nei confronti della chemioterapia, ovvero che queste sostanze siano in grado di proteggere l’organismo dagli effetti nocivi di questo tipo di cure.
Fa bene agli occhi
Grazie alla presenza di antiossidanti, il finocchio è in grado di preservare la salute degli occhi più a lungo.
Attenua gli spasmi addominali
Contiene una sostanza aromatica chiamata anetolo che funziona da calmante in caso di contrazioni addominali.
Riduce le coliche renali
I fitoestrogeni presenti nell’olio essenziale, nell’anetolo per essere più precisi, hanno proprietà utili a ridurre i sintomi delle coliche renali.
Riduce il colesterolo
Questo ortaggio è un’ottima fonte di fibra che, oltre ad aiutare la digestione ed a combattere i radicali liberi, si rivela un ottimo aiuto per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. In questo caso i benefici sono per il cuore e per la prevenzione di patologie come arteriosclerosi ed ictus.
Rinforza il sistema immunitario
Il finocchio contiene una buona percentuale di vitamina C che risulta molto utile per rafforzare il sistema immunitario.
Fa bene alla pelle
La vitamina C inoltre ripara i tessuti della pelle ed è indispensabile per la formazione di collagene.
Il finocchio fa davvero molto bene alla nostra salute ed è per questo che potrebbe essere davvero utile coltivarne in casa o nel proprio giardino o orto. Ecco quindi alcune cose fondamentali da sapere riguardo la coltivazione di questo ortaggio:
Coltivazione: le piantine di finocchio vengono trapiantate da fine luglio a fine novembre ed è una tipica coltivazione autunno-invernale.
Tempi di raccolta: variano in base all’epoca di trapianto, se trapiantati ad agosto occorrono 75-90 giorni per la raccolta (varietà precoce), a settembre 90-120 giorni (varietà medio-precoci), ad ottobre 120-140 giorni (varietà medio-tardive), a novembre 150-180 giorni (varietà tardive).
Tipo di terreno: meglio quelli sciolti, soleggiati, ricchi di sostanza organica e di facile sgrondo, non si adatta bene a quelli argillosi ed a quelli ricchi di pietre.
Clima: preferisce quello temperato-caldo tipico delle regioni meridionali.
Irrigazione: dipende molto dall’andamento climatico, si consiglia comunque di intervenire in modo regolare e costante nella prima fase, successivamente diminuire la quantità e l’intensità irrigua, evitando così eventuali avversità come i marciumi molli. Le piantine del finocchio possono essere consociate con lattughe, piselli, cicorie, porro, cetriolo evitando cavolo rapa e fagioli. Viene fatta solo una concimazione di base con letame o composto ben maturo, meglio se già distribuito nelle colture precedenti.
Distanza di trapianto: tra le file 40-45 cm, sulla fila 15-20 cm.