Frutta: con o senza buccia?

Meglio la frutta con o senza buccia? Alzi la mano chi non si è mai posto questo dilemma!

Ogni frutto ha una sua buccia, da quelle che non definiresti neanche tali, come nelle fragole, nei mirtilli, nelle bacche in generale, fino alle bucce più spesse e che nessuno mai (a torto!) si sognerebbe di mangiare, come nel caso di banane ed arance.
Ci sono poi i classici casi dubbi, come mele e pere: la sbuccio o non la sbuccio? Ed il particolarissimo caso del mangostano, che ha una buccia durissima e spessa, che però viene utilizzata nei succhi e nei composti, perché –è risaputo- è la parte di gran lunga più ricca di antiossidanti ed elementi nutritivi preziosissimi.

E se fosse così anche per tutti gli altri frutti? Quali proprietà nutritive si nascondono nelle bucce di mele, pere, mirtilli, arance?
Molte. Ed è perciò che, scartandone la buccia, perdiamo irrimediabilmente un ricco contributo della natura alla nostra salute! Spesso, ammettiamolo, buttiamo via le bucce anche quando il loro consumo è assolutamente sicuro. E così ci perdiamo una delle componenti essenziali della nostra dieta, in quanto contengono molte sostanze nutrienti vitali che svolgono un ruolo importante nel benessere.

Le scorze di alcuni dei frutti più comuni ad esempio, come i mirtilli o l’uva  contengono una maggiore concentrazione di antiossidanti ( antociani, tannini , ecc) di quanta ne sia presente nella loro polpa.

Ogni frutto ovviamente ha una sua peculiarità e di conseguenza anche la buccia sarà diversa dall’uno all’altro.  Spesso si possono dedurre le proprietà presenti nella buccia osservandone il colore: le sfumature dal blu al viola ad esempio ci indicano che i frutti sono ricchi di Antociani, mentre i frutti di colore giallo racchiudono carotenoidi e luteina. Il colore arancione , denota livelli elevati di vitamina C.

In generale, non è raro che le scorze contengano molta pià vitamina A e vitamine del complesso B di quanta ne sia presente nella polpa del frutto. Lo stesso succede per minerali come calcio , selenio , manganese, zinco, e la lista potrebbe durare all’infinito!
Tutta la buccia è inoltre ricca fonte di fibra alimentare, che aiuta a prevenire la stitichezza , riducendo il tempo di transito gastrointestinale; le fibre alimentari presente nella buccia della frutta si legano ai sali biliari per eliminarli col processo di digestione, contribuendo così ad abbassare il colesterolo. Infine la buccia è la parte del frutto più ricca di fibre che rallentano l’assorbimento degli zuccheri, fattore importante per i soggetti a rischio come i diabetici.

E’ vero infine che consumare frutta con la buccia è importante soprattutto per le persone a dieta: l’apporto di fibre aumenta infatti il senso di sazietà e questo può essere di aiuto nel ridurre l’assunzione  di cibo nelle persone sovrappeso.

 

Ma d’altra parte è indubbia l’obiezione che molti, a questo punto, farebbero: “nella buccia si annidano le sostanze tossiche e tutti i residui dei prodotti chimici utilizzati ormai in tutte le colture intensive: la frutta che troviamo ai banchi del supermercato non è più sicura, ed a questo punto non resta che toglierne la scorza”.
Questo purtroppo è vero.  Non a caso, si consiglia sempre di lavare accuratamente la frutta prima di mangiarla. C’è chi consiglia l’ammollo in acqua, ma basta un lavaggio energico, coadiuvato al limite dall’uso del bicarbonato.

L’ideale è acquistare sempre biologico, ma i prezzi e la difficoltà di reperire comodo mante e frequentemente frutta e verdura biologica fanno sì che questa buona abitudine non abbia ancora preso piede. Ci sono alcuni casi però in cui è davvero necessario ricorrere al biologico. Tra tutti i tipi di frutta (e verdura non dimentichiamocene!) ce ne sono alcuni  su cui un famoso test annuale statunitense  ha registrato livelli altissimi di pesticidi e composti chimici:

Prime fra tutte le mele, nella cui buccia d’altra parte è presente la pectina, una fibra molto importante per la funzionalità intestinale.  La soluzione a questo punto non può che essere la scelta di una mela biologica, non trattata, per poterne mangiare tranquillamente anche la buccia. Altri frutti particolarmente infettati dai pesticidi, che consigliamo di acquistare biologici sono le pesche, le fragole, l’uva. Tra le verdure e gli ortaggi il sedano, i peperoni, gli spinaci, la lattuga ed i cetrioli.

Per questo motivo dunque la buccia della frutta biologica può essere consumata con maggiore tranquillità. Un giusto compromesso, non ti pare?

Esistono però casi specifici, in cui è necessario porre maggiore attenzione sul consumo di frutta con la buccia, ed eventualmente valutare insieme ad un medico la sua assunzione o meno.  Per chi soffre di problemi di digestione ad esempio consigliabile sbucciare il frutto, sempre a causa delle fibre contenute della bucce: queste infatti possono rallentare lo svuotamento gastrico.
Un’altra categoria di persone che deve fare molta attenzione alle bucce della frutta sono i soggetti allergici: in questi casi è importante eliminare la buccia proprio perché la maggiore presenza di sostanze estranee e potenzialmente allergeniche potrebbe essere particolarmente nociva  per l’organismo già predisposto di un allergico.

Una volta deciso di sbucciarla o meno, non ci resta che mangiare la frutta! Ed anche in questo caso sono importanti alcune accortezze:  al fine di conservare intatte tutte le  proprietà nutritive del frutto, una volta tagliato, sbucciato o comunque aperto, dovrai mangiarlo subito. Anche la macedonia, ad esempio, va preparata consumata al momento ed è sconsigliabile conservarla poiché altrimenti, oltre al processo di ossidazione, si sviluppa velocemente un enzima che distrugge la vitamina C e le sostanze nutritive. Infine, anche se non è stata aperta, la frutta va consumata sempre entro pochi giorni dall’acquisto. Più giorni passano e più perde in proprietà nutritive: addirittura la scelta migliore (anche se impraticabile nella nostra vita frenetica!) è quella di acquistare frutta fresca tutti i giorni!

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