Gelato, un pasto completo
Con l’arrivo dell’estate e del caldo sempre più persone trovano refrigerio nel gelato, uno dei dolci estivi più buoni e più apprezzati. Noi italiani non solo siamo i creatori di questa prelibatezza, ma ne siamo anche i più assidui consumatori. All’Italia, infatti, spetta il primato mondiale del consumo pro capite, suddiviso in 75% di gelato artigianale e 25% di industriale. In sintesi si spendono circa ottantun euro a famiglia per sette chili a testa. Secondo un’indagine noi italiani consumiamo circa 380 mila tonnellate di gelato l’anno. Ma chi mangia più Gelato?
- 27% tra i 18 e i 24 anni
- 28% tra i 25 e i 35 anni
- 26% tra i 36 e i 45 anni
- 19% dai 46 in su
Sono le donne (60%) a mangiarne di più. Per quanto riguarda la ripartizione sul territorio del consumo del gelato confezionato, è così distribuita:
- 30% Nord Ovest
- 27% Nord Est
- 23% Centro
- 20% Sud e isole
Per quanto riguarda, invece, il gelato sfuso:
- 32% Sud e isole
- 29% Centro
- 20% Nord Est
- 19% Nord Ovest
Tutti pazzi per il gelato
Tutti mangiamo il gelato, ma non tutti sappiamo quali sono le sue origini. Quando fu creato, il gelato non era come è adesso, una deliziosa crema fresca realizzata in tanti gusti differenti. Probabilmente le origini di questo alimento vanno cercate nei cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neandertaliane. Questi erano soliti conservare tra le nevi, allo scopo di preservare la loro durata, bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi. Solo dopo, con l’avvento di popoli più evoluti, si passò al latte ghiacciato, alimento molto diffuso soprattutto periodi invernali. Successivamente, durante il IX secolo, con l’importazione da parte degli arabi dello zucchero in Sicilia ed in Spagna, il gelato subisce una nuova trasformazione. Gli arabi, infatti, erano soliti preparare degli infusi a base di acqua, zucchero, erbe e spezie, una sorta di sorbetti.
Ma siamo ancora lontani dal gelato come lo conosciamo oggi. Il padre di questo dolce estivo è Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che diede vita al gelato vero e proprio. Migliorato negli anni giunse a Parigi dove venne subito amato ed apprezzato. Lo chef aprì nel 1686 a Parigi un locale, il Café Procope, dove venivano serviti tanti differenti gusti di gelato. Dopo l’enorme successo ottenuto, lo chef si spostò in una nuova sede dove era possibile assaggiare “acque gelate”, gelati di frutta, “fiori d’anice”, “fiori di cannella”, “frangipane”, “gelato al succo di limone”, “gelato al succo d’arancio”, “sorbetto di fragola”. La clientela vantava nomi illustri come Voltaire, George Sand,Balzac, Victor Hugo, Diderot, D’Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin, creatore della ghigliottina alla Francia, il tenente Napoleone. Nonostante il gelato si diffuse da Parigi al resto d’Europa, non dobbiamo dimenticare che tutto iniziò in Sicilia, e più precisamente e più precisamente da Catania dove, grazie all’Etna, era possibile avere grandi quantità di ghiaccio a disposizione.
Visto il grande successo, iniziano a sorgere la prime rivendite commerciali, le gelaterie. La prima risale al 1884. Questa gelateria sorse a Torino e si chiamava gelateria Peppino, ancora oggi in attività. Qui, originariamente, veniva realizzato il gelato tramite raffreddamento di gelato, zucchero e grossi mastelli di “salamoia”. Tale rivendita fu senza dubbio la prima nel nord Italia e l’unica a potersi fregiare dei Brevetti di Fornitore di Casa Reale. Il nord Italia fu la culla del gelato artigianale. Il primato della fabbricazione ed esportazione all’estero del gelato italiano è del Veneto, in particolare della Val di Zoldo del Cadore della provincia di Belluno, che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo proprio grazie ad un prodotto di altissimo livello. E si deve proprio ad un gelataio veneto, Italo Marchioni, l’invenzione, nel 1903, del cono, un contenitore cuneiforme fatto di cialda e riempito con il gelato.
Circola, però, una leggenda sulle origini del gelato. Pare che un tale Ruggeri di Firenze, pollivendolo e appassionato di cucina, grazie a un preparato che comprendeva panna, zabaione e frutta divenne ben presto famoso, tanto che fece fortuna a Parigi. Egli avrebbe preparato il gelato in occasione delle nozze di Caterina de’ Medici ed Enrico d’Orleans. Purtroppo, però, non esiste alcuna traccia di questo avvenimento. Qualunque siano le sue origini, il gelato resta un alimento non solo gustoso da mangiare ma anche sostanzioso e nutriente per il nostro organismo. Dal punto di vista produttivo e della lavorazione, esistono due varietà ben distinte di gelato: il gelato artigianale e il gelato industriale che a loro volta vengono suddivisi in:
- gelato al lattecontenente il 32% di sostanza secca totale;
- gelato di fruttase composto da almeno il 15% di frutta (10% per gli agrumi), il 18% di zuccheri, il 28-31% di residuo secco totale.
Qualunque sia il tipo, il gelato viene realizzato che questi ingredienti in variabili percentuali: latte, panna, zucchero, uova, frutta, frutta secca, cacao o cioccolato, caffè, ecc. E, secondo recenti indagini, pare che i gusti più gettonati siano la crema, il fiordilatte, il cioccolato e il cioccolato con nocciole, la stracciatella, il torrone e la nocciola. Tra i gusti alla frutta, poi, si preferiscono i gusti limone e fragola, oltre a mela, pera, arancia, ribes, lampone, mirtillo, pesca e frutti tropicali.
Dal punto di vista nutrizionale, 100 gr di gelato alla vaniglia, ad esempio, contengono:
Calorie 207
Grassi 11 g
Acidi grassi saturi 7 g
Acidi grassi polinsaturi 0,5 g
Acidi grassi monoinsaturi 3 g
Colesterolo 44 mg
Sodio 80 mg
Potassio 199 mg
Carboidrati 24 g
Fibra alimentare 0,7 g
Zucchero 21 g
Proteina 3,5 g
Vitamina A 421 IU
Vitamina C 0,6 mg
Calcio 128 mg
Ferro 0,1 mg
Vitamina D 8 IU
Vitamina B6 0 mg
Vitamina B12 0,4 µg
Magnesio 14 mg
Il gelato, forse in molti lo sottovalutano, è un alimento completo che può tranquillamente sostituire un pasto. In genere, però, noi italiani siamo soliti consumarlo proprio come un dolce, alla fine di un pranzo o di una cena. Se non siamo preoccupati dei chili di troppo, questo non è un problema, ma se vogliamo mangiare il gelato senza il rischio di ingrassare, dobbiamo prendere alcuni accorgimenti.
- La prima cosa da tenere a mente è che l’ideale sarebbe gustare il gelato come se fosse uno spuntino, una merenda o come sostituto di un pasto, utile per l’apporto necessario di vitamine e di sali minerali disintossicanti.
- In linea generale, il gelato artigianale è da preferire a quello industriale, perché realizzato con prodotti migliori, o almeno così dovrebbe essere. Detto questo, bisogna però sempre tenere d’occhio la percentuale di zuccheri, di grassi e di proteine.
- Il gelato industriale, a differenza di quello artigianale, è più ricco di aria, che viene immessa nella miscela con lo scopo di raddoppiare il volume del prodotto finale. Questo, però comporta che l’assunzione di questo tipo di gelato provoca meteorismo e gonfiore che, unito agli zuccheri semplici, favorisce l’accumulo di grasso addominale.
- Evitiamo di mangiare il gelato direttamente dalla vaschetta. Capiamo bene che il gelato da asporto ha la sua comodità, ma, per evitare di strafare, meglio mettere 80-100 g di gelato in una coppetta e limitarsi a questa porzione. In alternativa, per un pasto più sostanzioso, è utile abbinare al gelato una grande macedonia di frutta fresca ed un vasetto di yogurt naturale parzialmente scremato senza zucchero. Lo yogurt, grazie alle proteine e ai probiotici di cui è ricco, aiuta a tenere sotto controllo la glicemia.
- Non crediate, poi, che il sorbetto sia tanto più leggero del gelato. Nonostante contenga solo 100 kcal l’etto, ciò che lo rende poco indicato per chi è attento alla linea sono i tanti zuccheri che contiene. Inoltre, non sazia e fa impennare la glicemia e l’insulina, favorendo il rapido accumulo di grasso.
Il gelato non deve essere bandito dall’alimentazione solo perché abbiamo qualche chilo di troppo, anzi, in alcuni casi può essere di grande aiuto per ridurre il peso in eccesso, come nel caso del gelato drenante a base di fragole, papaia, kiwi e banana. Questo tipo di gelato lo si può realizzare senza troppe difficoltà in casa. Per una porzione, basterà lavare e tagliare a tocchetti un cestino di fragole, una papaia, 2 kiwi e una banana e metterli nel freezer. Una volta congelati, passarli nella gelatiera senza aggiungere né latte né zucchero. Qualche minuto ed il gelato light è pronto. Volendolo arricchire con proteine, aggiungete nella gelatiera anche un vasetto di yogurt naturale parzialmente scremato e 5-6 nocciole. In pochissimo tempo e con il minimo sforzo avrete ottenuto un dolce leggere, nutriente e soprattutto molto gustoso.