I super antiossidanti del mangostano: alfa e gamma mangostina
Ciao e bentornato sulle pagine del blog dedicato al mangostano!
Oggi vorrei approfondire insieme a te alcune funzioni svolte da due xantoni presenti nella purea di mangostano: alfa e gamma mangostina, la coppia super antiossidante di questo frutto che aiutano a contrastare lo stress ossidativo, ma non solo come vedremo più avanti.
Prima di tutto facciamo un refresh: cosa sono i radicali liberi e come producono lo stress ossidativo nell’organismo. I radicali liberi sono molecole che vengono prodotte inevitabilmente dal nostro organismo in seguito alle funzioni metaboliche che sfruttano l’ossigeno per generare energia, ma vengono prodotti anche da agenti esterni come smog, fumo, alcool, troppa attività fisica, stress, cattive abitudini alimentari e sedentarietà. I radicali liberi sono molecole molto instabili perché dotati di un elettrone in più in grado di attaccare la struttura delle cellule, modificandola. Questa alterazione, detta propriamente stress ossidativo, può favorire il deterioramento dei tessuti cellulari e l’insorgere di malattie legate al DNA e alla sua mutazione, come ad esempio i tumori.
Gli antiossidanti come l’alfa e gamma mangostina servono proprio a contrastare l’azione dei radicali liberi in quanto sono in grado di legarsi al loro elettrone spaiato, rendendo di fatto innocue queste molecole che verranno poi espulse per vie fisiologiche. Tuttavia il livello di antiossidanti nell’organismo deve essere piuttosto elevato per contrastare al meglio lo stress ossidativo e la quantità minima è stata stabilita a 2000 unità ORAC al giorno. Il mangostano è un frutto dalla poderosa azione antiossidante che attesta la sua azione antiradicalica intorno ai 24000 punti ORAC. I maggiori promotori di questo beneficio sono i due xantoni alfa-mangostina e gamma-mangostina la cui azione è di molto superiore a quella della vitamina E, già di per sé un antiossidante di tutto rispetto. Ma sembra che queste due molecole siano in grado di svolgere un’azione ancora più importante per l’organismo.
Alfa e gamma mangostina negli studi contro il cancro
Gli studi scientifici sugli xantoni alfa e gamma mangostina hanno rilevato importanti funzioni da imputare a queste due molecole e la più importante è certamente la loro capacità di limitare l’azione delle cellule cancerogene e di indurle all’apoptosi e cioè alla morte prematura, prima che queste si moltiplichino senza freno. Uno di questi sudi ricerca è stata effettuato dall’università dell’Illinois, il test ha preso in esame il comportamento di alcune cellule umane durante la formazione di proteine all’origine del tumore alla prostata e l’alfa-mangostina ha dimostrato di essere particolarmente efficace nel ridurre l’attività delle cellule modificate e di indurle alla morte precoce più in fretta di altri agenti utilizzati comunemente nella chemioterapia. È stata evidenziata la stessa capacità nei test eseguiti su altri tipi di cellule cancerogene all’origine della leucemia e del cancro al colon. I risultati sono decisamente incoraggianti e hanno evidenziato l’attività antitumorale di alfa e gamma mangostina.
La comunità scientifica è stata positivamente colpita da questi risultati e le ricerche stanno continuando per tentare di comprendere se effettivamente i due xantoni del mangostano possano rappresentare una valida terapia per la cura del cancro. A noi non resta che attendere ulteriori risultati e a chi mastica l’inglese, consiglio di visitare gli archivi di www.pubmed.org, uno dei più importanti database medici del mondo, e di digitare le parole “xanthones” e “mangosteen” nella barra di ricerca. Si possono trovare una serie di pubblicazioni che trattano proprio questa tematica.