Il pericarpo del mangostano, una buccia davvero interessante
Molte persone hanno l’abitudine di mangiare la frutta senza la buccia e lo fanno per varie ragioni, il sapore è migliore, la masticazione è più semplice e credono che anche la digestione possa ricavare un giovamento perché sono convinti che la protezione esterna di molti frutti sia difficilmente digeribile. Su questi aspetti posso dare loro ragione solo se parliamo dell’ananas, del cocomero, della banana o del cocco…insomma frutti la cui buccia è davvero immangiabile.
In fondo anche il pericarpo del mangostano, al suo stato naturale non è per nulla attraente perché risulta piuttosto spesso, coriaceo e sicuramente poco masticabile.
E allora perché nella purea di mangostano troviamo sia la polpa sia il pericarpo?
Perché solo così possiamo godere appieno dei benefici antiossidanti, antinfiammatori e protettori di questo frutto esotico. Certo, il gusto ci rimette un po’ e risulta leggermente amarognolo, quando invece l’arillo del mangostano possiede un sapore dolcissimo e molto delicato, ma solo così abbiamo la sicurezza di approfittare dell’azione completa di tutti gli oltre 40 xantoni contenuti nell’intero frutto e di tutte le molecole antiossidanti che contiene.
Il pericarpo del mangostano rappresenta quasi il 70% del peso dell’intero frutto e possiede marcate proprietà protettrici. Infatti grazie ai suoi tannini e ad altri meccanismi di difesa messi a punto, il mangostano conosce pochissimi insetti o parassiti in grado di attaccarlo. Questo aspetto rende la Garcinia Mangostana particolarmente interessante in quanto per la sua coltivazione non necessita l’impiego di pesticidi chimici.
Inoltre il pericarpo viene impiegato da secoli dalle popolazioni del sud est asiatico in infusi e cataplasmi per alleviare un gran numero di malesseri: infiammazioni, piccole ulcere e ferite, febbre, mal di denti, debolezza, diarrea, ecc…
La comunità scientifica, incuriosita dagli effetti benefici di questi impieghi si è interessata al pericarpo del mangostano, riuscendo ad isolare due delle molecole antiossidanti fra le più interessanti: l’alfa e gamma mangostina, dalle marcate proprietà antiradicaliche e dalle possibili capacità antitumorali.
Il pericarpo del mangostano contiene anche la maggior parte dell’apporto di fibre del frutto, aspetto che lo rende prezioso anche per le sue qualità nutritive e dimagranti che aiutano l’organismo a liberarsi da scorie e tossine e permettere un migliore transito intestinale.
Sempre nella buccia del mangostano incontriamo anche un’alta concentrazione di tannini, utilizzati anche per la conciatura del cuoio e come tintura naturale. Ma l’aspetto più importante dei tannini è la loro capacità antibiotica, astringente e antinfiammatoria che permettono loro di proteggere l’organismo da ulteriori stati flogisitici causati dalle infiammazioni e dall’attacco di agenti patogeni.
Sempre nella buccia viola del mangostano si ritrovano in gran numero di altre molecole antiossidanti per eccellenza: le antocianine dalle marcate caratteristiche antiradicaliche e protettrici dei vasi sanguigni e dei tessuti. Tra l’altro sono anche un ottimo sostituto della vitamina C, in caso di carenze in questo senso. Le ricerche scientifiche stanno anche approfondendo il loro ruolo nella prevenzione del cancro al colon e i primi risultati sono decisamente incoraggianti, sembra infatti che la loro capacità di limitare la proliferazione di nuovi vasi sanguigni permetta di limitare l’azione del tumore, impedendone di fatto l’espansione.
Infine il pericarpo del mangostano rispetto alla sola polpa contiene una percentuale di catechine molto più alta. Le catechine sono flavonoidi presenti in alcune piante, come il tè verde, di cui si studiano da anni le proprietà antitumorali ed è stato dimostrato che possono giocare un ruolo importante nella prevenzione di patologie degenerative come l’Alzheimer o che interessano l’apparato cardiocircolatorio.
Senza contare che gran parte delle vitamine e dei nutrienti si ritrovano soprattutto nel pericarpo del frutto. Allora, ti sei convinto anche tu che almeno il mangostano è meglio consumarlo con la buccia?