Infusi e tisane che fanno bene alla salute
Tè, infusi, tisane da tempi antichissimi hanno accompagnato la vita di uomini e donne di ogni parte del mondo. La preparazione e la scelta delle piante vengono effettuate con accuratezza e valutando i benefici che se ne possono ricavare. Queste bevande non sono solo riservate ad un momento della giornata in ci vogliamo rilassarci e goderci un po’ di tranquillità ma, spesso, venivano e vengono utilizzate per curare malanni del corpo e della mente.
Infusi e tisane: che differenza c’è?
Gli infusi e le tisane fondano le loro origini nell’antichità. In epoca greco-romana, le proprietà benefiche di alcune piante, radici, bacche erano già note ed ampiamente utilizzate tanto da essere messe in infusione in acqua calda o fredda o sottoforma di compresse per una maggiore comodità di utilizzo. Solo durante il Medioevo le preparazioni delle tisane e infusi diventano via via sempre più sofisticate, essendo largamente utilizzatte soprattutto nel campo della farmacopea, segretamente dispensato da streghe e fattucchiere, che era l’anima della medicina del tempo.
Per preparare una tisana o un infuso si usano indistintamente diverse parti, tenere o legnose, delle piante che vengono rovesciate in acqua bollente e lasciate riposare per non più di 5 minuti. L’infuso è un particolare metodo estrattivo dei principi attivi nella preparazione di una tisana, infatti vengono impiegate solo parti tenere delle piante come fiori e foglie, che sono lasciate in infusione per circa 5-10 minuti e poi filtrati. Me vediamo nel dettaglio la reale distinzione tra queste due bevande, la tisana e l’infuso:
La tisana è una soluzione a base di acqua e sostanze medicinali di origine vegetale. Essa contiene una o più erbe principali, a cui vengono attribuite proprietà terapeutiche. In una tisana composta da più erbe, il loro numero non dovrebbe mai superare quelle di 5, il rischio sarebbe quello di un’interazione tra le sostanze che potrebbe non essere benefica ma dannosa. Vengono così classificate:
- remedium cardinaleo rimedio di base: sono una o più sostanze che hanno principi specifici per la terapia in questione;
- adiuvans o adiuvante: sono una o più droghe capaci di sinergizzare con il rimedio di base;
- costituens o complemento: sono una o più erbe in grado di conferire un aspetto piacevole;
- corrigens o correttore: sono una o più droghe in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche della tisana.
Per preparare una tisana vengono adoperate sia le parti tenere che quelle legnose delle piante, come semi, radici, fiori, rami, cortecce, fresche oppure essiccate, le quali devono essere opportunamente sminuzzate. Il grado di sminuzzamento è fondamentale poichè può influire sull’estrazione dei principi attivi. Le erbe vanno poi versate in acqua bollente, meglio se demineralizzata, e devono essere tenute in infusione e lasciate riposare per circa 5 minuti.
Quando si prepara una tisana è molto importante rispettare le dosi indicate. Se il quantitativo di erbe è scarso, la tisana non essere efficace, dosi eccessive, invece, possono rivelarsi tutt’altro che rilassanti, come nel caso della camomilla. Tra le piante aromatiche che vengono più spesso utilizzate nelle tisane vi sono: menta, melissa, verbena, finocchio, anice verde, arancio, liquirizia, basilico e gelsomino; alcune piante coloranti sono invece karkadè e rosolaccio, calendula, fiori di carcamo, sandalo rosso. Esistono diversi tipi di tisane a seconda del metodo estrattivo cui si ricorre. Tra questi vi è l’infuso.
L’infuso è una sorta di tisana più leggera di quella tradizionale. Consiste in una preparazione liquida ottenuta versando acqua bollente sulla fonte vegetale da cui si desidera estrarre la componente benefica. Tra tutte le tecniche estrattive, l’infusione rappresenta senza dubbio quella più pratica e comune, proprio grazie alla semplicità della sua preparazione. Per preparare un infuso si utilizzano solo le parti tenere delle piante come fiori e foglie per estrarre gli aromi più gradevoli e delicati, all’interno di appositi contenitori in vetro, ceramica, terracotta che vengono poi chiusi o coperti, in modo da mantenere intatte non solo le proprietà benefiche ma anche quelle organolettiche.
Dopo 5-10 minuti il liquido deve essere filtrato con un colino e la tisana è pronta per essere consumata. Generalmente, per dolcificare la bevanda si utilizza del miele o dello zucchero da cucina. In sintesi le piante vengono aggiunte all’acqua calda successivamente e non devono essere bollite con esse, poiché gli oli essenziali contenuti nelle piante evaporerebbero se sottoposti ad ebollizione. Per gli infusi sono scelte piante come menta, melissa, verbena, sambuco, artemisia, timo, assenzio, ecc.
Esistono anche gli infusi di frutta. Questi sono bevande dal gusto gradevole, salutare che, a differenza di quelle tradizionali, non contengono sostanze eccitanti come la teina o la caffeina e sono quindi adatte a tutti e degustabili a qualunque ora. La base di questi infusi è di solito composta dai fiori dell’Ibisco, meglio conosciuti con il nome di karkadè, che danno alla bevanda un potere dissetante, ricca di vitamina C e che ha la proprietà di accrescere le difese dell’organismo, prevenire l’influenza e le malattie da raffreddamento oltre ad avere effetti digestivi e diuretici.
Un altro componente presente di frequente negli infusi alla frutta è la bacca della rosa canina, anch’essa ricchissima di vitamina C. A questi due elementi vengono aggiunti pezzetti di frutta essiccata, fiori, foglie che, adeguatamente combinati, donano agli infusi gusti diversi e originali. La scelta del metodo estrattivo più idoneo dipende dalle caratteristiche delle fonti vegetali e dei principi attivi che si vogliono estrarre di volta in volta. Oltre all’infuso vi sono anche:
- la macerazione: raccomandata in tutti i casi in cui il principio attivo presente nelle erbe o nelle piante scelte sia termolabile oppure quando il tempo necessario alla solubilizzazione in acqua sia molto lungo.
- il decotto: con questo metodo si possono estrarre i fitocomplessi da radici, cortecce, rametti, foglie dure o coriacee ed in tutti quei casi in cui con la bollitura prolungata non vengano deteriorati i principi attivi della droga.
Tisane e infusi, insieme a macerazioni e decotti, sono i metodi migliori per sfruttare al massimo erbe e piante ed estrarre da esse tutti quei principi che fanno bene alla nostra salute.