Frutta esotica: Litchi

Sono molti i frutti esotici entrati a far parte della nostra tradizione culinaria, basti pensare al kiwi, all’ananas, alla banana. Ne esistono di altri che, invece, sono meno conosciuti, ma non per questo meno apprezzati. Un frutto poco noto ma succoso e saporito è il litchi, dall’aspetto molto particolare e dal gusto altrettanto caratteristico. Conosciamone non solo la composizione e la storia, ma anche la sua origine, in questo modo potremo davvero apprezzare fino in fondo un frutto proveniente da così lontano.

Il litchi, il frutto dall’aspetto bizzarro e dal gusto inconfondibile

litchiIl Litchi o Lychee è conosciuto anche come “ciliegia della Cina”, il cui nome scientifico è Litchi chinensis Sonn. È un frutto ricco di tante proprietà benefiche per il nostro organismo che raggiunge la massima maturazione nel periodo natalizio. Il litchi è un frutto esotico di origine cinese appartenente alla famiglia delle Sapindacee. La sua forma è ovale ed è ricoperto da una buccia bitorzoluta non commestibile, verde se acerbo e di un rosso tenue quando è maturo. Questa si rimuove con estrema facilità. La polpa è lucida, succosa e di colore bianco. Il sapore è molto delicato, con sentori di fragola e uva moscata. All’interno della polpa si trova un grosso nocciolo simile a quello delle nespole. Il momento migliore per gustare il Litchi è quando raggiunge il culmine della maturazione, infatti, se i frutti non sono ben maturi, hanno un sapore ispido. I litchi, oltre che in Cina, sono coltivati anche in Thailandia, Vietnam, Giappone, Bangladesh, Madagascar e nell’India settentrionale. Anche Sudafrica e Stati Uniti hanno ne hanno una loro produzione. Alcune coltivazioni di questo alimento, poiché resiste bene anche nella zona mediterranea, si trovano anche in Sicilia e in Calabria preferendo le zone più calde. In Italia, però, le coltivazioni hanno suscitato poco interesse a fini commerciali, e quindi la coltivazione non si è estesa. Potrebbe crescere bene anche nei versanti protetti dal vento freddo, ed esposti a sud di Sardegna e Calabria, dove non geli.

le cultivar più popolari in Cina, paese di origine del litchi, sono: Sanyuehong, Baitangying, Baila, Shuidong, Feizixiao, Dazou, Heiye, Nuomici, Guiwei, Huaizhi, Lanzhu e Chenzi. In India tra le altre cultivar si coltiva anche la Shahi, Dehra Dun, Early Large Red, Kalkattia, Rose Scented.

In tutto il mondo esistono 3 sottospecie principali Litchi:

  • Litchi chinensis: l’unico che ha rilevanza commerciale. Cresce selvatico nella Cina meridionale, in Bangladesh, nel Vietnam settentrionale, e in Cambogia.
  • Litchi chinensis subsp. Philippinensis: una pianta selvatica comune nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea che viene coltivata solo raramente.
  • Litchi chinensis subsp. Javensis: conosciuta soltanto in coltivazione, in Malaysia e Indonesia.

In Italia, nelle poche piante che si trovano in commercio, i frutti appartengono generalmente ad una di queste varietà: Bengali Mauritius, Kway Mai Pink, Brewster, Tai-so o Tai-tsao.

Dal punto di vista storico il litchi ha origini antichissime. Infatti, è coltivato da molto tempo, e il primo documento scritto che ne attesta la coltivazione risale al 1059. La coltivazione è cominciata in un’area meridionale della Cina, in Malesia, e Vietnam, dove alberi selvatici crescono ancora oggi. Ci sono molte storie riguardo all’uso del frutto come prelibatezza alla corte imperiale cinese. Nel primo secolo dopo Cristo, litchi freschi erano così richiesti dalla corte imperiale cinese che fu istituito uno speciale servizio di corriere con cavalli veloci affinché portasse frutti freschi dal Guangdong. Grande richiesta di questo delizioso frutto si ebbe anche durante la dinastia Song (960-1279). Tale frutto era anche il preferito della favorita dell’imperatore Li Longji.  L’imperatore faceva trasportare i frutti alla capitale con grandissima spesa per accontentare la sua prediletta. Questo strano frutto giunse sulle coste del vecchio continente sono molti secoli dopo. Pare che le prime attestazioni in occidente risalgano al 1782. Infatti, il litchi attrasse presto l’attenzione degli esploratori europei. Juan González de Mendoza nel suo La storia del grande e potente reame di Cina (1585), basato sui racconti dei frati spagnoli che avevano visitato la Cina negli anni 70 del 1500, lodò moltissimo questo frutto scrivendo: “ Essi hanno una specie di prugna che chiamano lechias, che sono di un sapore incredibilmente gradevole, e mai danneggiano nessuno, sebbene essi ne mangino un gran numero”. Il litchi fu descritto scientificamente da Pierre Sonnerat al ritorno dal suo viaggio in Cina e nel sud-est asiatico. Fu in seguito portato anche in Madagascar che ne è diventato un importante produttore. Una piccola curiosità: la Medicina Tradizionale Cinese considera il Litchi un frutto “caldo”, in grado di attivare il fuoco digestivo ed è per questo che in Cina viene servito a fine pasto, per favorire appunto la digestione.

Il frutto del litchi oltre ad essere particolarmente gustoso è anche ricco di sostanze benefiche per la salute. Ecco, quindi, i valori nutrizionali di 100 grammi di questo frutto tanto originale:

Calorie 66

 Grassi 0,4 g

Acidi grassi saturi 0,1 g

Acidi grassi polinsaturi 0,1 g

Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g

Colesterolo 0 mg

Sodio 1 mg

Potassio 171 mg

Carboidrati 17 g

Fibra alimentare 1,3 g

Zucchero 15 g

Proteina 0,8 g

Vitamina A 0 IU

Vitamina C 71,5 mg

Calcio 5 mg

Ferro 0,3 mg

Vitamina D 0 IU

Vitamina B6 0,1 mg

Vitamina B12 0 µg

Magnesio 10 mg

litchiCome abbiamo visto, il Litchi è un frutto poco calorico, privo di grassi saturi e colesterolo ma molto ricco di fibra alimentare, ottimo dunque per coloro che devono tenere sotto controllo il peso. Contiene molta più vitamina C dei tradizionali agrumi come arancia o mandarino, infatti, bastano circa nove litchi per soddisfare il bisogno giornaliero di un uomo. Ma non solo, è un forte digestivo, antinfiammatorio, è ricco di potassio e magnesio, utili per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. Contiene inoltre un polifenolo dal forte potere antiossidante, l’Oligonolo, utile non solo per contrastare i radicali liberi ma anche il virus dell’influenza tanto che in commercio ci sono delle preparazioni che lo contengono. Infine, recenti studi, attribuiscono a questo piccolo frutto la capacità di prevenire la gastrite. Ma vediamo più nel dettaglio a cosa fa bene mangiare con continuità il litchi:

Apparato circolatorio: le principali proprietà terapeutiche del litchi si devono soprattutto alla vitamina B3. Questa vitamina, infatti, è in grado di dilatare i vasi sanguigni, facilitando la purificazione del sangue e allo stesso tempo è capace di regolare numerose reazioni ossidative nelle cellule del nostro organismo, azione molto importante al fine della prevenzione di patologie come l’aterosclerosi. La presenza di minerali importanti come potassio e magnesio, inoltre, è utile per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. Anche il rame ha proprietà utili a migliorare la circolazione sanguigna e l’apporto di ossigeno ai vari organi e nel litchi ce n’è in quantità.

Antiossidanti: il litchi è una buona fonte di vitamina C e di Oligonol, due sostanze con proprietà antiossidanti i cui benefici si manifestano nei confronti dei virus influenzali e nella protezione della pelle dai raggi UVA. In questo modo le cellule del nostro organismo invecchiano meno velocemente tenendo a bada non solo tutte le patologie date dall’età che avanza, ma anche gli inestetismi come rughe e cellulite.

Sistema immunitario: l’abbondanza di vitamina C rende il litchi un alimento ideale per rinforzare il sistema immunitario nei casi in cui siamo colpiti da influenze e raffreddori tipici del periodo invernale a cui andiamo incontro.

Radicali liberi: è sempre grazie agli antiossidanti che questo frutto è in grado di contrastare l’attività dei tanto temuti radicali liberi con effetti positivi sulla salute e sulla bellezza.

Antitumorali: i litchis contengono anche polifenoli e proantocianidine che, insieme alla vitamina C riescono a neutralizzare efficacemente i radicali liberi. Questi sono delle sostanze nocive risultanti dal metabolismo cellulare che possono causare gravi problemi come i tumori, i disturbi cognitivi e le malattie cardiache. Il litchi è ricco di questi composti è può essere consumato a titolo preventivo nei confronti di queste malattie.

Proprietà digestive: poiché i litchi contengono una buona quantità di fibre alimentari il loro consumo facilita il transito intestinale degli alimenti con conseguenti benefici per il processo digestivo. Il litchi inoltre stimola la produzione dei succhi gastrici, proprietà che aiuta a ridurre il rischio di stitichezza e di disturbi gastrointestinali.

Pressione sanguigna: l’abbondanza di potassio permette all’organismo di tenere sotto controllo l’equilibrio dei fluidi corporei, molto importante per la prevenzione dell’ipertensione. Inoltre il potassio ha proprietà vasodilatatrici per cui facilita la circolazione sanguigna diminuendo lo stress dell’apparato circolatorio migliorando la pressione sanguigna.

Il litchi è un frutto davvero benefico per la nostra salute e, per poterlo gustare al meglio, è meglio acquistarlo quando è di stagione, cioè nei periodi più freddi dell’anno come dicembre e gennaio. Inoltre è spesso utilizzato per realizzare gelati, macedonie, per preparare dei sorbetti o dei cocktail sfiziosi, aggiunto a spumante o rhum ma anche in ricette salate in abbinamento con lo zenzero. In alternativa, durante il resto dell’anno, è possibile consumare quelli in scatola, reperibili in molti supermercati. Fate però attenzione, poiché nei prodotti confezionati ed inscatolati spesso, oltre ad acqua e zucchero, ci sono anche conservati con additivi come acido citrico e ascorbico ma soprattutto. I oltre, spesso in queste confezioni il contenuto di Litchi non è neanche il 50% del peso totale. Quando vi accingete a d acquistare il frutto fresco Al momento dell’acquisto, sceglietelo col guscio di un bel rosso acceso, privo di ammaccature e ben sodo. Una volta a casa conservatelo a temperatura ambiente fino a due settimane e, volendo, si presta bene anche ad essere surgelato però senza buccia, chiuso in sacchetto sigillato per consumarlo entro i successivi tre mesi. Esiste, poi, un modo estremamente efficace per eliminare la buccia con facilità: basta fare una piccola incisione sul guscio e questa verrà via in men che non si dica.

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