Mango vs mangostano: non facciamo confusione!

Qual è la differenza tra un mango e un mangostano? Di simile in realtà, hanno solo il nome…

Anche se i loro nomi sono simili , manghi e mangostani sono nettamente diversi fra loro. Certo, sono entrambi frutti tropicali, ma già il loro aspetto rivela le prime differenze. I manghi hanno una buccia che varia nei toni del rossastro , arancione o giallo, mentre la polpa arancione, molto morbida (e deliziosamente dolce!) circonda un nocciolo duro e fibroso . I mangostani dal canto loro hanno una scorza particolarmente dura di color porpora o viola, mentre all’interno del frutto si trova un’altrettanto dolce polpa bianca, divisa in piccoli spicchi simili a quelli di un mandarino o di un’arancia .

Il nome latino del mangostano è Garcinia mangostana , e appartiene alla famiglia Guttiferae . Il mango, conosciuto nella comunità scientifica come Mangifera indica, è un membro della famiglia Anacardiaceae , che comprende noci come anacardi e pistacchi , ma anche piante pericolose come sommacco ed edera velenosa .

Da dove provengono e dove sono coltivati i due frutti? Il mango è un frutto ed un ingrediente popolare nelle cucine dell’Asia meridionale , come India , Pakistan e Thailandia . Il mango più verde ed acerbo è generalmente utilizzato nella preparazione di zuppe ed insalate , mentre i manghi più maturi vengono aggiunti al curry, allo yogurt ed ai dessert . Il mangostano invece è nativo delle isole Indonesiane e della Malesia , ed è servito fresco , o utilizzato in marmellate e conserve. Il mangostano sta via via diventando sempre più celebre anche nel mondo occidentale grazie alle sue innumerevoli proprietà e grazie al succo ed alla purea di mangostano, che ne conservano intatti tutti i benefici.

Come si mangiano questi frutti? Il mango va sbucciato e la sua polpa può essere divisa in pezzi per essere mangiata sola o per insaporire una coppa di gelato o uno yoghurt. Il mangostano, come abbiamo detto, può essere frullato e sminuzzato senza buttare via la scorza, oppure sbucciato – ed in questo caso se ne mangiano solo gli spicchi all’interno. Il mangostano può comunque essere impiegato ed utilizzato in diversi piatti, e mangiato in diversi modi.

Per quanto riguarda la loro disponibilità nei mercati italiani, europei ed in tutto il mondo occidentale, bisogna ammettere che le nuove tecnologie e il conseguente accorciarsi delle distanze  ha reso più facile l’approvvigionamento. Certo, il mango fresco è molto più comune e familiare per i mercati occidentali rispetto al mangostano, ma anche quest’ultimo sta lentamente crescendo in disponibilità, soprattutto grazie alla spinta dei succhi a base di questo frutto. 

Diversi vantaggi e benefici per la nostra salute sono racchiusi in entrambi i frutti: studi recenti dimostrano che il succo di mangostano può ridurre diverse condizioni che portano infiammazione al nostro organismo; inoltre si tratta di un frutto che combatte egregiamente lo stress ossidativo, ed alcune evidenze fanno supporre ad un suo possibile impiego nella lotta all’obesità, nei processi degenerativi del cervello, ed addirittura nell’insorgenza di tumori.
Ciò che accomuna mango e mangostano, è che entrambi sono ricchi di antiossidanti, e sono quindi ottimi alleati contro i temuti radicali liberi.

 

 

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