Occhio all’etichetta: piccoli scherzi del cibo…

Se non sei un grande fan della “lista degli ingredienti”, probabilmente non ti sarai mai accorto di quante stranezze si nascondono nel cibo che compriamo, proprio come questa:

Uno è un famoso yogurt alla frutta per i bambini, l’altro un generico yogurt intero bianco. Ma ad una lettura più attenta, come puoi notare nella foto, scopri che lo “yogurt per bambini” è in realtà formaggio (!), e che al suo interno contiene un modestissimo 2,5% di preparazione di frutta -tra cui zucchero- , niente yogurt, ed infine più che altro addensanti.

Si tratta solo uno dei moltissimi esempi che potrei riportare (lo sai ad esempio che quando acquisti ad un prezzo spropositatamente alto il Nesquik, compri una gran quantità di zucchero miscelato ad un po’ di cacao?).
Insomma  imparare a leggere le etichette degli alimenti è vitale per alimentarci nel modo corretto:  leggere l’etichetta è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per conoscere le caratteristiche di un prodotto.

Sembrerebbe semplice, ed invece… innanzitutto è bene sapere che l‘ordine con cui appaiono gli ingredienti nell’etichetta non è casuale, ma è regolato per legge. In particolare gli ingredienti devono comparire in ordine decrescente di quantità: se sul barattolo della marmellata, nella lista degli ingredienti, leggi prima “zucchero” e poi “albicocche”, beh vuol dire che spalmerai sul tuo panino più zucchero che frutta!
Controllando l’ordine degli ingredienti tra due prodotti simili possiamo quindi farci un’idea di quale dei due è qualitativamente migliore.

Veniamo poi ad una questione da sempre spinosa: gli additivi alimentarinaturali o sintetici, sono presenti nella maggioranza dei cibi confezionati che acquistiamo e consumiamo quotidianamente, e non tutti sono completamente sicuri per la nostra salute. Per questo, sarebbe necessario conoscerli meglio, e far ricadere la scelta su alimenti che contengono la minore quantità possibile di sostanze chimiche “sospette”. 
Lasciando perdere gli additivi naturali (anche il sale è un conservante), molte polemiche sono da tempo in corso riguardo l’uso spropositato di additivi di sintesi, sostanze artificiali create in laboratorio per migliorare la consistenza, la conservazione o il gusto dei prodotti alimentari. 
Molti di questi composti chimici, infatti, sono sospettati da tempo di favorire la comparsa di malattie come emicrania, allergie, iperattività o difficoltà di apprendimento in età infantile. I rischi riguardano soprattutto i soggetti più sensibili, come i bambini o i consumatori notoriamente affetti da allergie, e aumentano in maniera proporzionale alla concentrazione delle sostanze additive. 

La normativa di settore, non a caso, fissa per ciascuna sostanza la cosiddetta “Dose giornaliera ammissibile” (Dga), ovvero il livello massimo che una persona dovrebbe assumere quotidianamente. Peccato però che la legge non tenga conto dell’ingestione combinata di additivi presenti in prodotti diversi, e, soprattutto, che ben pochi consumatori siano consapevoli dei rischi. 

Se vuoi un consiglio spassionato, perdi mezz’ora in più al supermercato ma fai sempre attenzione a cosa metti nel carrello! Evita come la peste i cibi precotti, preferisci alimenti meno lavorati possibile, rinuncia a merendine confezionate… e impara a fare in casa tutto ciò che il tuo tempo (o la tua voglia?) ti permette di fare: torte, biscotti, pane, marmellata, e… si, magari anche lo yogurt!

 

 

 

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