Orzo e farro: le proprietà
Conoscere le proprietà degli alimenti di cui ci cibiamo è importante per assicurarci una dieta equilibrata e sana. Per questo vi abbiamo parlato, ad esempio, delle proprietà del tè e di quelle delle uova. Oggi, però, ci soffermeremo su due importanti cibi che rientrano nella categoria dei cereali: orzo e farro. Questi due alimenti hanno origini antichissime e da tempi remoti vengono utilizzati nell’alimentazione. Molto versatili posso essere utilizzati anche sotto forma di farine per la produzione di pasta e pane.
Conosciamo meglio l’orzo e farro.
L’orzo che comunemente consumiamo deriva dall’orzo selvatico, il cui nome scientifico è Hordeum spontaneum. L’orzo ha origine nelle aree del Vicino Oriente, in Israele, Giordania, Siria e nella parte sud dell’Anatolia. Alcuni, però, credono che i primi ad utilizzarlo per fini alimentari furono gli abitanti del Tibet. Questa pianta sembrerebbe essere stata la prima ad essere domesticata dall’uomo. Le prime testimonianze di coltivazioni d’orzo risalgono al 10.500 a.C. all’epoca del Neolitico. Fonti storiche attestano la presenza di questo cereale in Europa a partire dal 5.000 a.C. L’orzo più di 1000 anni fa veniva utilizzato in Egitto, trasformato in malto, per la produzione di una gustosa bevanda dal colore dell’oro: la birra.
I suoi utilizzi sono svariati ma, indipendentemente se lo si sfrutti per realizzare birra o pane o pasta i benefici di questo cereale sono innumerevoli:
- In presenza di stati infiammatori sia dell’apparato intestinale che di quello urinario, l’orzo svolge una funzione emolliente in grado di attenuare i fastidi legati a patologie di questo genere.
- Per i disturbi pancreatici e biliari, l’orzo si rivela un ottimo alleato e non solo, è in grado di alleviare anche le infezioni della mucosa intestinale.
- L’orzo è ricco di fibre e, lo sappiamo bene, queste sono fondamentali per regolarizzare il funzionamento intestinale. Per questa ragione si presta perfettamente per casi in cui i soggetti siano affetti da stipsi ed intestino pigro perché svolge un’attività lassativa e stimolante.
- Abbiamo detto della sua utilità come antinfiammatorio per problemi urinari ed intestinali. Questa sua proprietà può essere sfruttata anche per alleviare fastidi legati ad infiammazioni del cavo orale, effettuando dei gargarismi con un decotto di questa pianta. Non solo, è possibili preparare anche delle caramelle a base di orzo per combattere il mal di gola.
- Regolarizzando l’intestino, l’orzo risulta efficace anche per i soggetti, che generalmente sono bambini ed anziani, affetti da dispepsia, dolore e fastidio nella zona addominale.
- Il decotto che utilizziamo per i gargarismi contro il mal di gola è utile anche con energizzante da assumere durante periodi di elevato stress o di convalescenza grazie anche alla ricchezza di sali minerali in esso contenuti. Anticamente, inoltre, il decotto di orzo veniva impiegato per impacchi contro irritazione della pelle e occhi arrossati.
- Oltre ai sali minerali, l’orzo contiene anche fosforo che stimola le capacità intellettive, agendo in associazione con altri minerali come il potassio, il magnesio, il ferro ed il calcio. Inoltre il fosforo è utilissimo per rinforzare e rimineralizzare le ossa.
- Il silicio svolge una blanda attività sedativa, utile in casi di dolori muscolari o di denti e testa. Poco efficace per dolori particolarmente acuti.
- Alcuni specialisti consigliano l’assunzione di orzo alle donne in dolce attesa. Sembrerebbe, infatti, che per le finalità dell’allattamento, questo cereale sia in grado di favorire la produzione di latte regolarizzando la produzione di estrogeni.
- Per quanti sono appassionati di caffè ma a causa delle sostanze eccitanti in esso contenute devo farne a meno, l’orzo è un gustoso sostituto sia per la prima colazione che durante arco della giornata.
Accanto all’orzo, degno di altrettanta attenzione, vi è il farro. Dal punto di vista storico, questo cereale ricoprì in passato un ruolo di grande rilievo: era la base del rancio dei soldati romani inviati in varie parti del mondo per conquistarle. Veniva solitamente impiegato per produrre pane o focacce sotto forma di farina. Il rilievo che questo cereale aveva nelle culture antiche è testimoniato dal fatto che, nel passato, il rito del matrimonio prevedeva la cosiddetta conferreatio, i due sposi, appena uniti nel sacro vincolo, consumavano insieme una piccola focaccia di farro. Nei secoli, però, questo cereale è stato sempre più spesso sostituito della grano tenero e duro, molto più economico e produttivo.
Negli ultimi anni, però, il farro è tra i cereali maggiormente utilizzati dalle coltivazioni biologiche ch hanno visto in questa pianta una ricca fonte di sostanze benefiche per il nostro organismo. Basti pensare che, tra tutti gli altri tipi di frumento, il farro è quello con maggiore contenuto proteico. Ma vediamo nel dettaglio cosa contiene questo straordinario cereale:
- È particolarmente ricco di fosforo, potassio e magnesio.
- Contiene grandi quantità di Vitamine A, B2 e B3 e di aminoacidi.
- Analisi scientifiche hanno dimostrato che 100 gr di prodotto possiedono circa 350 kcal, 1,5% di grassi e l’11% di proteine.
- Rispetto al grano duro e a quello tenero, attualmente molto più diffusi, il farro è, senza ombra di dubbio, molto più digeribile.
- Spesso viene utilizzato anche nella su versione integrale. In questo caso si presta bene per attenuare patologie legate all’apparato digerente come tumori o gastriti.
- Possiede proprietà lassative ed combatte l’insorgere di tumori dell’apparato intestinale. Infatti, il farro aiuta a ridurre il ristagno della bile nell’intestino crasso e favorisce il transito intestinale.
- Poiché è particolarmente povero di grassi e ricco di fibre, il farro è consigliato nelle diete dimagranti grazie alla sensazione di sazietà che da anche ne fa uso, senza contare che è particolarmente povero di grassi.
Esisto delle controindicazioni nell’utilizzo e consumo del farro. A causa degli effetti lassativi si sconsiglia di mangiare farro a quanti soffrono di coliti croniche e non è tra i cereali utilizzabili in sostituzione del grano nei casi di celiachia poiché contiene glutine. Senza contare che è altamente allergenico.
Questi due cereali, se si impara a conoscere e sfruttarne le proprietà, posso senza problemi sostituire quelli fino ad ora più diffusi consentendo una maggiore digeribilità e, soprattutto, un ridotto apporto calorico.