Quali malattie sono riconducibili allo stress ossidativo?

Su queste pagine tutte dedicate al mangostano abbiamo spesso parlato di stress ossidativo, dei fattori scatenanti, della conseguente reazione a catena determinata dalla proliferazione di radicali liberi e delle conseguenze dirette sulla cellula: ossidazione delle membrane, alterazioni enzimatiche ed omoestatiche, rottura dei carboidrati e delle proteine, fino ad alterazioni a livello genetico. Questa rottura dell’equilibrio fisiologico fra attività antiossidante e proossidante a lungo andare comporta alterazioni cellulari, poi tissutali, in seguito organiche per poi arrivare ad alterazioni anche gravi di un intero apparato sistemico. Le conseguenze più gravi che ne derivano sono l’insorgere di malattie infiammatorie, neuronali, cardiovascolari e tumorali.

Oggi vorrei vedere insieme a voi quali malattie possono insorgere in seguito ad un’esposizione prolungata allo stress ossidativo, quando questo ormai ha già pregiudicato fortemente la cellula e di conseguenza un’intero organo. Non voglio certo fare del terrorismo psicologico, ma è bene essere informati perché la prevenzione è la cura migliore della quale disponiamo e conoscere le cause alla radice di molte delle malattie del nostro tempo può essere un modo per preservare più a lungo la nostra salute fisica.

malattie legate allo stress ossidativo

 

Morbo di Alzheimer: questa è una malattia prettamente senile determinata da una demenza cognitiva degenerativa che colpisce le cellule cerebrali in un processo purtroppo al momento irreversibile. Alla radice della malattia sembra esserci una proteina, la beta-amiloide che, depositandosi progressivamente fra i neuroni, crea placche e grovigli. Questo deposito extracellulare provoca un processo infiammatorio che impedisce la corretta comunicazione neuronale e porta alla morte le cellule cerebrali. Di norma vi è un’altra condizione predisponente: una scarsa se non assente produzione di un determinato neurotrasmettitore: la acetilcolina. Ciò determina una diminuzione sensibile degli impulsi cerebrali e un’atrofizzazione dell’intero cervello.

Malattia di Parkinson: colpisce il sistema nervoso centrale e per incidenza sulla popolazione mondiale è la seconda malattia neurologica dopo l’Alzheimer. Le cause della malattia sono incerte, ma sono riconducibili alla morte delle cellule che si occupano della sintesi della dopamina, neurotrasmettitore indispensabile all’attività motoria, all’attività cognitiva e comportamentale, all’apprendimento, la memoria, l’umore, il sonno e il processo di desiderio e soddisfazione dei bisogni primari. Le conseguenze principali sono tremori, rigidità delle articolazioni, difficoltà motorie, per poi arrivare ad un processo cognitivo degenerativo. Anche in questo caso, oltre alla mancata sintesi della dopamina, entra in gioco una proteina, l’alfa-sinucleina che si accumula progressivamente nei neuroni, impedendone l’attività comunicativa e portando le cellule cerebrali all’apoptosi. Gli studi hanno determinato che il Parkinson non è esattamente una malattia ereditaria, anche se il fattore predisponente esiste, ma è invece spesso riconducibile ad un’alterazione di alcuni geni specifici che, fra le altre cose, codificano l’attività dell’alfa-sinucleina.

Ictus o più precisamente incidente cerebrovascolare. È determinato da uno scarso (o assente) afflusso momentaneo di sangue in alcune aree del cervello che possono provocare danni neurologici permanenti. Emorragie, trombosi ed emboli sono le cause principali dell’ictus, dunque esso è riconducibile più ad un problema cardiovascolare che cerebrale. La gravità del colpo apoplettico si calcola in base al tempo di mancata irrorazione sanguigna e alla vastità delle zone cerebrali colpite. Chi soffre di arteriosclerosi, ipertensione, patologie cardiache, vasculopatie, diabete mellito, obesità o chi abusa di fumo e alcool o segue un’alimentazione e uno stile di vita errati è un soggetto a rischio, in quanto sono fattori che possono aumentare l’esposizione allo stress ossidativo e al conseguente danno cellulare che comporta alterazioni anomale e disfunzioni a livello cardiaco e arterioso.

Artrite reumatoide, definita anche come poliartroide, è una malattia infiammatoria progressiva, cronica ed invalidante le cui cause sono ancora sconosciute, ma riconducibili ad un’esposizione prolungata allo stress ossidativo, ad alcuni fattori genetici predisponenti ed autoimmuni. Colpisce principalmente le articolazioni diartrodiali, cioè quelle articolazioni ossee che si appoggiano, si incastrano e muovono su articolazioni cartilaginose. All’inizio colpisce le articolazioni di polsi, ginocchia e caviglia, ma può estendersi anche alle articolazioni di spalle, gomiti e mandibola. Tuttavia trattandosi di un fenomeno infiammatorio cronico può anche estendersi ad altri tessuti come quello epidermico ed oculare o ad altri apparati come quello respiratorio e linfatico. Anche in questo caso il processo infiammatorio è riconducibile ad un eccessivo deposito nelle membrane sinoviali delle articolazioni di una particolare proteina: la fibrina, che di norma è indispensabile per il nutrimento delle cartilagini articolari in quanto è una degli elementi di base del liquido sinoviale. Se però la sua presenza è eccessiva, può determinare un accumulo di liquido che determina il gonfiore tipico del disturbo. Il perdurare dell’infiammazione inspessisce i tessuti articolari, erode le cartilagini che si trovano a contatto e a lungo andare diminuisce la capacità motoria dell’articolazione.

Per oggi abbiamo terminato il nostro excursus nelle malattie riconducibili ad un forte stress ossidativo, ma continueremo l’analisi nel prossimo post. Invece per chi volesse saperne di più e desidera conoscere in maniera più approfondita i processi ossidativi legati ai radicali liberi consiglio di dare una lettura a questo .pdf: “Danno da radicali liberi”. Si affronta con un approccio approfondito, ma piuttosto semplice il ruolo dei radicali liberi nel processo ossidativo e come gli antiossidanti endogeni ed esogeni possano aiutarci a contrastarlo.

Buona lettura!

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