L’alimentazione durante il Ramadan

Il Ramadan è un evento importante nella vita di quanti hanno deciso per scelta o per tradizione di abbracciare la religione islamica. Con questo termine che deriva dalla parola araba  Ramad che significa ardente, viene indicato il periodo di digiuno che ogni anno i fedeli mussulmani praticano in rispetto della propria religione. Si chiama Ramadan perché quando furono dati i nomi ai mesi del calendario lunare i nomi si sono ispirati alle stagioni in cui cadevano. Questo mese cadde nel periodo più caldo e appunto ardente dell’anno, di qui il nome.

Come ci si alimenta durante il Ramadan?

RamadanSecondo il calendario arabo questo è il nono mese dell’anno ed ha una durata di 29 o 30 giorni. I mussulmani ferventi praticanti rispettano il digiuno durante questi giorni perché, secondo i testi sacri: “Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza”. Con questo evento i mussulmani celebrano l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maometto. La religione islamica ha alcune norme e di queste le più importanti sono i Cinque pilastri dell’Islam di cui uno è proprio il digiuno detto sawm.

Gli altri pilastri o doveri della religione islamica sono il kalima: la professione di fede, il salat: la recita quotidiana delle cinque preghiere, il zakat: l’elargizione delle elemosine e il hagg: il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio a La Mecca. Come ogni regola chi non le rispetta rischia una punizione. Se per i cristiani il commettere peccati porta all’inferno, per i mussulmani trasgredire alle regole dettate dal Corano è da kāfir, cioè da infedele, da colui che non crede nella religione di Maometto. Con il tempo questo norme sono divenute più flessibili ed è stata concessa l’obbligatorietà del digiuno solo nei luoghi pubblici perché violerebbe la morale comune a rischio di una sanzione penale, nella vita privata, però, non vi sono obblighi penali ma solo di carattere religioso.

Ma cos’è il Ramadan? Durante questo mese di digiuno i mussulmani si astengono dal mangiare, dal bere, dal fumare e dal praticare attività sessuale, dall’alba al tramonto. Ma ciò che sta più a cuore ai credenti islamici e lo sforzo che si deve fare in questo periodo dell’anno per tenere lontani i cattivi pensieri e le cattive intenzioni. Infatti sui testi sacri si dice:

Ogni azione del figlio di Adamo gli appartiene, eccetto il digiuno, che appartiene a Me, ed Io ne dò ricompensa; il digiuno è un’armatura, e quando sia giorno di digiuno per uno di voi, non nutra propositi osceni né vociferi, e se qualcuno lo ingiuria o lo combatte, dica: ‘Sto digiunando'; e per Colui nella Cui Mano è l’anima di Muhammad, l’alito cattivo che promana dalla bocca di colui che sta digiunando è migliore davanti a Dio del profumo del muschio. Chi digiuna ha due motivi di cui rallegrarsi: si rallegra quando lo rompe, e si rallegrerà del digiuno fatto quando incontrerà il suo Signore”.

Esistono condizioni di salute particolari che possono imporre al paziente di non seguire il digiuno. Quando, però, sarà superato il periodo di malattia i giorni non seguiti di digiuno dovranno essere recuperati, questo è quando stabiliscono le norme del Ramadan. Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esonerati dalla pratica e in sostituzione dovrebbero compiere delle opere di bene verso i meno fortunati. Stesso trattamento spetta alle donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio, in questo caso, però, il digiuno è solo rimandato.

Il Ramadan dura un mese e durante questi giorni non è possibile mangiare o bere. Sarebbe impensabile pensare di sopravvivere senza cibo né acqua per un così lungo periodo ed è per questo che il digiuno si limita alle sole ore diurne. Una volta calato il sole è possibile alimentarsi ma con parsimonia. Secondo la tradizione durante la notte si mangiano datteri perché è quello di cui si alimentava il Profeta.

RamadanIl Ramadan è una festa errante nel senso che non cade sempre nella stessa data. Poiché il calendario islamico è composto di 354 o 355 giorni, questa ricorrenza varia sempre stagione e cade 11 giorni prima rispetto all’anno precedente. Spesso ci si è chiesti come sia stato scelto il digiuno e perché da sempre questa pratica ha un elevato valore spirituale in tutte le religioni, non solo in quella islamica. Forse perché il digiuno prevede sforzo e sacrificio e quindi l’autodisciplina che non è altro che manifestazione dell’amore verso Dio. Inoltre il digiuno avvicina i più fortunati a quanti digiunano ogni giorno ma non per proprio volere. Una sorte di sensibilizzazione verso chi è meno fortunato.

Conclusisi i giorni del ramadan si celebra lo Id al-fitr, la festa della interruzione del digiuno chiamata anche  d al-saghir che significa “festa piccola”. In realtà questo termine è riduttivo, infatti si tratta di una grande e sontuosa festa ricca di prelibate pietanze che imbandiscono spaziose tavole. Anche le bevande, rigorosamente non alcoliche, sono disposte per essere consumate dai commensali. Generalmente questi piatti sono molto ricchi e nutrienti per compensare i lunghi giorni di digiuno. In questa occasione vengono servite delle zuppe dal sapore speziato a e gustoso. Se volete riproporre in famiglia una di queste delizie ecco la ricetta:

La zuppa di id al-fitr

Ingredienti

800 gr di pollo

2 carote

1 cipolla

1 gambo di sedano

800 gr di spinaci

Sale

Olio extravergine di oliva

Coriandolo

Pepe

Preparazione

Iniziamo con il preparare un brodo classico a base di pollo. Mettiamo in una pentola colma di acqua la carne e gli odori e portiamo a bollore. A questo punto, abbassiamo la fiamma e cuociamo per almeno un’ora. Se è di nostro gusto possiamo speziare il brodo con chiodi di garofano, semi di finocchio o altro. Mentre la carne cuoce lavate e tritate gli spinaci. Una volta che il pollo e le verdure sono cotte, eliminatele dal brodo e lì mettetevi a cuocere gli spinaci precedentemente mondati e tagliati. A differenza del pollo, questi avranno bisogno di una cottura non più lunga di 10 minuti.

Nell’attesa che gli spinaci cuociano, in una padella fate soffriggere l’aglio con l’olio extravergine di oliva ma fate attenzione a non farlo bruciare. Spegnete sotto la padella ed aggiungete le spezie: coriandolo e pepe, mescolate e versatelo all’interno della pentola con il brodo e gli spinaci. Fate cuocere il tutto per qualche altro minuto in modo che i sapori si fondano tra di loro. Intanto pulite il pollo e tagliate la carne a pezzi. Servitela accompagnata dalla zuppa e da un po’ di riso lessato.

Questa ricetta potete riproporla ogni volta che desiderate senza dover necessariamente aspettare la fine del Ramadan.

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