La rucola e i suoi tanti benefici per la salute
Arriva l’estate e molti, soprattutto al sud vedono spuntare su insalate, pizze, piatti di pasta delle deliziose foglioline verdi, la rucola. Generalmente viene utilizzata quella coltivata ma, se avete la possibilità girate per i campi proprio in questo periodo dell’anno per raccoglierne di quella selvatica, molto più saporita e dal gusto un po’ pungente. Come riconoscerle? Facile. Ha foglie lunghe e dentellate e cresce in piccoli cespugli non più altri di 30-40 centimetri. I suoi fiori sono gialli ma, se sono già spuntati, è meglio passare ad un’altra pianticella, quella è ormai vecchia per essere mangiata.
Arricchisci i tuoi piatti con la rucola, deliziosa e fresca
Ma proviamo a scoprire qualcosa di più sulla rucola. La pianta della rucola, il cui nome scientifico è Eruca sativa Miller, appartiene alla famiglia delle Brassicacee. Viene ampiamente utilizzata in cucina ma, forse non tutti sanno che spesso rientra tra gli ingredienti di prodotti medici ed erboristici. La sua storia fonda le proprie radici in tempi remoti. Gli antichi romani, infatti, la utilizzavano per aromatizzare le pietanze sfruttandola anche per le sue supposte doti afrodisiache.
Ben presto se ne diffuse la coltivazione soprattutto nelle zone del Mediterraneo e dell’Asia. Di qui si è estesa anche al nord Europa, all’America e all’India. In Italia, la regione di maggiore produzione è il Veneto ma, di quella selvatica se ne trova in abbondanza soprattutto nelle campagne pugliesi. Non a caso le orecchiette con la rucola, insieme alle orecchiette con le cime di rapa, sono uno dei piatti tipici di questa regione.
La rucola è facilmente riconoscibile non solo dalla forma delle foglie e della pianta ma anche dal suo odore leggermente acre e piccante. Il suo sapore, poi, è speciale e varia in base al clima ed al terreno in cui è cresciuta diventando più intenso quanto più il terreno è arido e la raccolta tardiva. La sua coltivazione avviene ad altitudini non superiori ai 1000 metri sul livello del mare e preferisce terreni aridi e calcarei. Quella coltivata si trova tutto l’anno mentre quella selvatica solo nei mesi caldi, da maggio a luglio. Le foglie sono la parte edibili utilizzata in cucina ma, anche le radici, essiccate, trovano vari impieghi soprattutto nella farmacopea.
Vediamo nel dettaglio quali proprietà nutrizionali contengono 100 gr di rucola:
Parte edibile | 100% |
Acqua | 91,0 g |
Proteine | 2,6 g |
Glucidi solubili | 3,9 g |
Fibra alimentare | 0,9 g |
Lipidi totali | 0,3 g |
Vitamina C | 110 mg |
Vitamina A | 742 mg |
Minerali | |
Potassio | 468 mg |
Ferro | 5,2 mg |
Calcio | 309 mg |
Fosforo | 41 mg |
Energia Kcal | 28 |
Energia KJ | 116 |
Visto ciò che contiene la rucola scopriamo a cosa fa bene:
- stimola l’appetito;
- favorisce la digestione;
- ha un’azione diuretica;
- svolge un’azione bechica;
- apporta benefici al fegato;
- favorisce l’espulsione dei i gas intestinali;
- stimola l’organismo nel periodo di convalescenza e debolezza, stimola l’appetito;
- ha un’azione calmante e tonificante se assunta sotto forma di tisana utilizzando sia le foglie che i fiori;
- migliora la salute delle ossa grazie alle vitamine K, A, B, acido folico, calcio e magnesio;
- rafforza il sistema immunitario perché contiene minerali utili all’organismo;
- favorisce la guarigione dell’ulcera.
L’uso eccessivo può, però, causare irritazione all’organismo quindi è bene non abusarne. Per quanto riguarda l’ambito culinario l’impiego della rucola spazia dalle insalate al condimento per carni rosse o pasta,spesso non manca nemmeno sulla pizza. E seppur molto apprezzata a crudo ed in foglie intere in molti amano il pesto di rucola. Ma come prepararlo?
Ingredienti
- 100 gr di rucola
- 50 gr di parmigiano reggiano
- 50 gr di pecorino
- 150 gr di olio extravergine di oliva
- Un pizzico di sale
- 50 gr di pinoli
- 3 spicchi di aglio
Preparazione
Per realizzare un pesto di rucola il procedimento è identico a quello per il pesto alla genovese, così come sono gli stessi gli ingredienti fatta eccezione del basilico, re del pesto classico. La tradizione vuole che il pesto si realizzi nel mortaio, meglio se in pietra, ma non tutti ne hanno uno a disposizione per questo è possibile farlo utilizzando un mixer ad immersione. In molti torceranno il naso ma, di necessità virtù. Iniziamo. Pulite bene la rucola eliminando le foglie più rovinate e le radici, se dovessero essercene. Lavatela molto bene ed asciugatela.
Aggiungete i pinoli ed il formaggio, l’aglio ed il sale. Versate un filo d’olio ed iniziate a frullare. Man mano che l’apparecchio sminuzza aggiungete a filo l’altro olio fino ad ottenere una crema non troppo liquida, compatta e di un bellissimo verde intenso. Potete conservare il pesto di rucola in frigo per qualche giorno facendo ben attenzione che il barattolo dove l’avete conservato contenga sempre un quantitativo di olio tale da ricoprire la superficie del pesto. Il rischio sarebbe quello che, a contatto con l’aria, si ossidi diventando nero e amaro.
Volendo potete conservare il pesto di rucola molto più a lungo congelandolo. L’ideale sarebbe metterlo nelle vaschette per fare il ghiaccio in modo da avere piccole porzioni da tirar fuori all’occorrenza senza dover scongelare l’intero barattolo. Sia quello fresco che quello congelato, dopo averlo tenuto a temperatura ambiente per un po’ di tempo, potete utilizzarlo proprio come il pesto alla genovese. Scolate la pasta e, fuori dal fuoco, aggiungete qualche cucchiaio del pesto appena preparato e mescolate. Servite subito oppure lasciate raffreddare arricchendo la pasta con qualche pomodorino proponendola come fosse un’insalata di pasta.