Sindrome da intestino irritabile, il mangostano può dare una mano.
Ciao a tutti, cari lettori del blog di Mangostano.eu!
Iniziamo questo post con una domanda, forse un po’ intima, ma che implica condizioni per nulla rare nella nostra società. Vi è già capitato di soffrire di stipsi o di diarrea? Certo che si, mi risponderete, è un disagio che capita a tutti prima o poi nella vita. E in effetti non c’è nulla di più “normale” che ogni tanto il nostro intestino non funzioni come dovrebbe. Ho detto normale? Sì, perché gran parte delle persone considerano questo tipo di disturbi piuttosto ricorrenti con cui bisogna farci i conti. Tuttavia quando crampi, spasmi, stipsi o diarrea diventano compagni fedeli della propria esistenza, è ora di cominciare a domandarsi se ci sia qualcosa che non va nel nostro sistema gastrointestinale.
Il problema più comune e ricorrente del sistema gastrointestinale e che affligge quasi una persona su 5 nel mondo occidentale e occidentalizzato si chiama Sindrome dell’intestino irritabile, un insieme di sintomi e condizioni alterate non riconducibili ad una specifica origine o causa e che colpiscono in particolar modo le funzioni del colon. I fattori determinanti per l’insorgere di questo disturbo molto fastidioso (e a volte invalidante) sono diversi e nessun è preponderante rispetto agli altri. Possiamo citare fattori genetici ereditari, infezioni dovute a batteri, alimentazione scorretta, intolleranze inconsapevoli a certi cibi, scarsa attività fisica, stress prolungato, interferenze del sistema nervoso centrale, processi ormonali che alterano l’attività del colon, l’assunzione prolungata di farmaci antinfiammatori o antibiotici, ma anche operazioni chirurgiche effettuate a carico dell’apparato gastrointestinale.
I sintomi principali della sindrome dell’intestino irritabile sono crampi più o meno forti, sensazione di disagio e gonfiori intestinali, meteorismo, nausea accentuata, diarrea o al contrario stipsi prolungate nel tempo. Nel caso questo insieme di malesseri si dovessero manifestare per più di quattro mesi anche non consecutivi nel corso di un anno, è più che probabile che il vostro intestino sia “leggermente irritato” e si renda necessario visitare un medico.
Ma prima cerchiamo di comprendere cosa succede quando il nostro intestino diventa irritabile. La sindrome colpisce in particolar modo il colon, il tratto che unisce l’intestino tenue all’ano. In questo metro e mezzo di viscere vengono trasportati i cibi già in parte digeriti dallo stomaco e dall’intestino tenue. Il compito principale del colon è quello di spingere con contrazioni costanti dei muscoli, dei nervi e l’azione di alcuni ormoni il proprio contenuto verso l’evacuazione. Durante questo processo avvengono altre funzioni basilari per il nostro organismo: il colon assorbe gran parte dei liquidi in eccesso dei composti semidigeriti e ne preleva i sali minerali e le sostanze nutritive, svolgendo un ruolo essenziale nel metabolismo energetico.
Tuttavia quando i muscoli e i nervi non operano come dovrebbero, l’attività del colon si altera o si blocca determinando tutte le conseguenze e sintomi appena descritti. Inoltre una disfunzione intestinale può anche provocare una diminuzione della presenza della serotonina nel corpo, in quanto le cellule epiteliali dell’intestino fungono da trasportatori per questo ormone. Se non funzionano come si deve la serotonina rimane nell’intestino e viene espulsa insieme alle feci, provocando uno squilibrio ormonale che può comportare ansie, malumori, tristezza e depressione. Condizioni emotive che possono peggiorare se non si corre ai ripari: infatti il colon è dotato di un sistema nervoso semi autonomo che però comunica in modo diretto con quello centrale: un suo disequilibrio si ripercuote inevitabilmente sull’umore.
Ora vediamo insieme come il mangostano (in purea o fresco) possa aiutare il colon a ritornare alle sue normali funzioni. Non sono qui per affermare che possa fare miracoli perché ogni condizione che implichi problemi intestinali seri va discussa con il proprio medico. Inoltre ogni caso presenta delle specificità che è bene prendere in considerazione perché può essere causato da fattori estremamente eterogenei. Tuttavia integrare la propria dieta con il mangostano può essere un aiuto in più per controllare l’attività del proprio intestino.
Intanto iniziamo col dire che la purea di mangostano con il suo 5% di fibre è già di per sé un grosso aiuto per la motilità intestinale. Le fibre permettono al colon di assorbire maggiori quantità di liquidi e di conseguenza anche una maggior quantità di sali minerali e nutrienti. Inoltre la fibra vegetale limita l’assorbimento dei grassi, permettendo una riduzione di colesterolo, rende più morbide e consistenti le feci e svolge un’azione chelante, permettendo all’organismo di liberarsi di sostanze tossiche, scorie metaboliche e metalli pesanti.
Poi va presa in considerazione la buona presenza di alcune vitamine del gruppo B (1,2 e 6) presenti soprattutto nella polpa del mangostano. Questo gruppo di vitamine gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione nervosa e neurologica, ma anche nel metabolismo energetico. Ad esempio la B1 è indispensabile per il trasporto energetico verso i neurotrasmettitori, la B2 partecipa alla respirazione cellulare ma anche al metabolismo corretto dei nutrienti principali (glucidi, lipidi e proteine), la B6 invece opera principalmente nei muscoli dove ne favorisce il movimento e l’elasticità, ma regola anche l’equilibrio sodio-potassio e alcune funzioni nervose. La loro azione sinergica può quindi aumentare la motilità intestinale, creare migliori condizioni comunicative fra terminazioni nervose e sistema nervoso centrale e favorire un corretto assorbimento nutritivo.
Un’altra vitamina presente nel mangostano è la C. Il suo apporto si rivela importante in quanto è proprio a livello intestinale che viene assorbita (intestino tenue) e qui è dove opera come spazzino, eliminando, chelando e trasportando gli elementi tossici che si possono nascondere nelle mille pieghe di questo organo. La sua azione può arginare e alleviare l’azione di patogeni, virus e allergeni che possono causare la sindrome da intestino irritabile.
Infine grazie al suo apporto di xantoni, glicoli vegetali e bioflavonoidi, il mangostano si è rivelato anche un buon regolatore dei processi che risiedono alla base della produzione di serotonina. Infatti questi elementi sembrano essere in grado di stimolare le cellule epiteliali dell’intestino a trasportare efficacemente la serotonina in tutto il corpo e inibiscono l’azione di alcuni enzimi specifici che indeboliscono l’azione di questo ormone.
Bene per oggi abbiamo concluso, ma vi lascio con un video tratto da una puntata di Elisir dove intervengono esperti proprio sul tema della Sindrome dell’intestino irritabile.