Sommacco, l’antiossidante che abbassa la glicemia
Nel mondo ci sono tante piante, alimenti, spezie di cui si conosce poco, ma che sono utilissime per tenere in forma il nostro organismo poiché contengono numerose sostanze benefiche. Tra queste vi è, senza ombra di dubbio, il sommacco. Probabilmente molti di voi non hanno mai sentito parlare di questa pianta ed è per questo che abbiamo deciso di farvela conoscere e di spiegarvi quali sono i benefici che il suo consumo può apportare alla nostra salute.
Stare bene arricchendo i cibi con il sommacco
Il sommacco, il cui nome scientifico è Rhus coriaria L., è una pianta appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae. È un arbusto deciduo, che può raggiungere altezze fino a 3 metri, con foglie pennate, lunghe anche 10-20 centimetri dotate di un bordo seghettato. I fiori, invece sono di colore giallo-verdastro raccolti in pannocchie. La fioritura avviene nei mesi tra maggio ed agosto. I frutti hanno un colore rosso-bruno e sono velenosi se consumati freschi. Il sommacco è una specie diffusa soprattutto nelle zone dell’Europa meridionale e del Medio Oriente. Anche nel nostro paese è possibile trovarla, particolarmente nelle aree fino a 800-1000 m di altitudine sopra il livello del mare. È particolarmente diffusa in Sicilia, specialmente nelle province di Palermo e di Trapani. La produzione è stimata in media a quintali 300-350.000 annui. In Sicilia si distinguono due qualità di sommacco: sommacco maschio, o forte, e sommacco feminello. Molto spesso le due qualità vengono mescolate per preparare un tipo unico. Allo stato attuale, è chiaro, quindi, che la coltivazione del sommacco, oltre a non essere redditizia, è completamente in calo. Il mercato inglese importa quasi esclusivamente sommacco già in forma di spezia e preferisce il prodotto italiano a quello di altre provenienze.
Stesso discorso vale per le concerie che utilizzano il sommacco per tingere le pelli. I conciatori, nell’impossibilità di pagare i prezzi richiesti dalle ditte esportatrici, hanno rimpiazzato il sommacco con altre materie concianti. Si può dire che attualmente, fatte rare eccezioni, non si concia più col sommacco puro, ma bensì con miscugli di sommacco e altri prodotti. Ecco perché il suo consumo è sceso così drasticamente. Nonostante questo, la Spagna ha largamente sviluppato le sue piantagioni, e produce oggi una polvere che, a dire degli stessi consumatori, non raggiunge la qualità di quella sicula, molto apprezzata non solo nel nostro paese, ma può tuttavia servire alla concia delle pelli, soprattutto se unita con altre materie concianti. La qualità generalmente consumata: “maschio”, con 28 per cento di tannino, e quello detto “feminello”, contenente il 26 per cento di tannino. Questo ramo di commercio ha risentito molto gli effetti della concorrenza di altri surrogati. I surrogati tannici più in uso negli Stati Uniti sono gli estratti di corteccia di quercia, abbondantissima nel Paese, quelli di legno quebracho, la vallonea e il divi-divi. Il sommacco importato negli Stati Uniti è tutto proveniente dall’Italia, meno qualche decina di tonnellate fornite irregolarmente da altri Paesi.
Della storia del sommacco si conosce poco, ma sappiamo che nella tradizione iraniana, ogni famiglia, in occasione del Now-Rouz, il nuovo anno, mette in tavola i sette elementi simbolici necessari per trascorrere un buon anno nuovo. Il sommacco, simbolo di buona vita, è uno di questi sette elementi. Esistono alcune supposizioni riguardanti la nascita e la diffusione di questa pianta. Secondo alcuni, infatti, la scoperta è da attribuire ai romani, anche se poi venne utilizzata particolarmente anche durante il Medioevo. In ogni caso, non esistono prove tangibili riguardanti l’utilizzo di questa pianta da cui si ottiene una straordinaria spezia. Il sommacco è conosciuto anche col nome di sumac ed è una spezia dotata di grandi proprietà antiossidanti. Si ricava dalla pianta del sommacco i cui frutti vengono raccolti tra luglio e settembre, quando non sono ancora giunti a maturazione, e vengono poi fatti essiccare. Dopo l’essiccazione, i frutti sono tritati e si ottiene così la spezia. Il sommacco contiene acqua, proteine, fibre, carboidrati, ceneri, grassi ed olio essenziale. È proprio nell’olio essenziale che si trova la maggior parte delle sostanze con proprietà terapeutiche. È una buona fonte di minerali, infatti, contiene: fosforo, potassio, rame, ferro, zinco, magnesio, calcio, sodio.
Oltre a questi, nel sommacco si possono trovare anche acido malico, acido oleico, acido linoleico e acido stearico. Il sommacco contiene circa il 23 % di tannino che, insieme alle sostanze coloranti in esso contenute, lo rende particolarmente indicato per essere utilizzato a livello industriale per la tintura dei tessuti in quanto ha ottime proprietà fissanti. Non a caso, nell’antichità, dalla corteccia e dalle foglie della pianta erano impiegati in tintoria e nel processo di concia delle pelli. Infine, il sommacco contiene un’alta percentuale di sostanze antiossidanti che come sappiamo sono in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare e donargli elasticità e tonicità. Tutte queste proprietà rendono il sumac perfetto come:
- Antibatterico: grazie alle sostanze contenute nelle foglie, nei frutti e nell’olio essenziale da esso ricavato ha diverse virtù, prima fra tutte quella antibatterica, ma anche antifungine, febbrifughe, diuretiche, ed antinfiammatorie.
- Sistema cardiovascolare: l’estratto delle foglie si è dimostrato particolarmente efficace per curare patologie del sistema cardiovascolare. Le foglie, infatti, contengono gallotannini che hanno principalmente proprietàanti ischemiche.
- Abbassa la glicemia: l’estratto di frutti di sommacco ha dimostrato di avere proprietà
- Antiossidanti: la proprietàpiù importante di questa spezia è senza dubbio quella antiossidante, il sommacco, infatti, è uno degli alimenti con il più alto potere antiossidante al mondo. Pensate che il sommacco, dal punto di vista delle proprietà antiossidanti, è ben 73 volte più potente della mela, che notoriamente viene considerata un ottimo antiossidante.
- Radicali liberi: la grande abbondanza di antiossidanticontrasta gli effetti nocivi dei radicali liberi con benefici in termine di prevenzione nei confronti di diverse patologie, dai tumori alle malattie cardiovascolari.
Nel nostro paese, questa straordinaria spezia, non è molto conosciuta come lo è in alcuni paesi orientali. Qui, viene utilizzata soprattutto in cucina. In Turchia, ad esempio, è utilizzata per la preparazione di insalate, mentre in altri paesi viene fruttata per insaporire piatti a base di legumi come ad esempio fagioli e lenticchie. Un altro uso del sommacco è quello di acidificante, cioè si utilizza per il condimento di alcuni piatti in sostituzione di limone e aceto. In Libano e Siria il sumac è utilizzato per insaporire carne e pesce. In nord Africa, invece, insieme al timo ed al sesamo, viene adoperato per preparare una miscela di spezie chiamata zahtar. Gli Iraniani e i Georgiani vi condiscono il kebab. Ideale per i ripieni per il pollo, cipolle e salse di yogurt. Per ottenere il succo, basta immergere i semi triturati in acqua, lasciarli a bagno per 20 minuti e poi filtrare il liquido. Esistono due principali specie di sommacco, la Rhus coriaria e la Rhus aromatica, in totale, però in natura si trovano moltissime varietà ed alcune di queste sono tossiche per l’uomo come ad esempio il sommacco ornamentale.
È importante, quindi, fare molta attenzione a non confondere le varie specie in caso di raccolta ed utilizzo. Il sommacco viene tutt’ora coltivato in Sicilia ma, ormai da anni, la sua coltivazione è in continuo calo a causa della scarsa richiesta di questa spezia. Il sumac raggiunse il massimo del suo prezzo negli anni ’20 ma da allora il suo valore sul mercato ha subito una decrescita inesorabile. Sin dai tempi più antichi il sommacco era utilizzato per la concia delle pelli ma era anche utilizzato nell’alimentazione per le sue proprietà terapeutiche. Da alcuni testi antichi risulta che nel passato, Dioscoride fosse già a conoscenza delle proprietà antinfiammatorie del sumac. Di recente, in seguito ad uno studio dell’università di Cleveland, è stata stilata una lista degli alimenti più ricchi di antinfiammatori ed antiossidanti e sono: tutti i vegetali, frutta, erbe, spezie, grano integrale, olio di oliva, noci, legumi, semi. Anche gli omega 3 di alcuni pesci come aringhe, salmone, sgombro, sardine, tonno etc. hanno una potente azione antinfiammatoria. Una curiosità: in Palestina la sua presenza è talmente familiare che può capitare di sentir chiedere a un negoziante “voglio un abito color sumac”, vale a dire di quel particolare rosso con tendenze al porpora e al marrone che si ricava solo dalle bacche del Rhus coriaria.