Perché le piante sono una fonte naturale di antiossidanti
Nel post precedente abbiamo accennato che la formazione dei radicali liberi nel nostro organismo è un processo derivante dal metabolismo dell’ossigeno che viene utilizzato per produrre energia. Tuttavia l’ossigeno è un elemento che può rivelarsi deleterio per gli esseri viventi. La stessa molecola fondamentale dell’ossigeno è un composto instabile perché possiede due elettroni spaiati in grado di legarsi ad altre molecole. Questa caratteristica le permette di legarsi all’idrogeno e formare l’altro elemento fondamentale per la vita, l’acqua, ma può avere effetti tossici su organismo e DNA di qualunque specie vivente necessiti di ossigeno per vivere.
L’evoluzione dalla vita anaerobia (cioè in mancanza di ossigeno) alla vita aerobia ha permesso agli organismi di mettere a punto una serie di meccanismi che contrastassero gli effetti negativi dell’ossigeno, diventato indispensabile per effettuare i processi metabolici. Le molecole scavenger, gli antiossidanti, le vitamine, certe proteine dedicate, gli enzimi, i pigmenti colorati di frutta e verdura, sono tutte armi evolutive di cui si sono dotati gli esseri viventi aerobici per contrastare lo stress ossidativo.
Il nostro organismo possiede la sua personale squadra di antiossidanti, come lo possiede qualunque altra specie vivente. Ma le piante sono dotate di un apparato antiossidante estremamente articolato, data la loro natura autotrofa. Con questo termine si indica un organismo vivente in grado di sintetizzare molecole inorganiche trasformandole in molecole organiche necessarie per la crescita, lo sviluppo e le funzioni metaboliche. Le piante traggono nutrimento dall’acqua, dalla luce e dall’anidride carbonica. Nel processo fotosintetico la pianta è in grado di sintetizzare zuccheri semplici dalle molecole di CO2 e H20, liberando ossigeno nell’aria come prodotto secondario. Durante la fase oscura invece libera anidride carbonica in seguito alla fissazione e riduzione del carbonio.
Durante questo ciclo le piante sintetizzano vitamine, flavonoidi, polifenoli e molecole antiossidanti che vengono prodotti in seguito ai processi della trasformazione dell’anidride carbonica e dell’acqua in zuccheri. Questi composti svolgono diverse azioni nelle piante come nel nostro organismo: partecipano al metabolismo cellulare, contribuiscono allo sviluppo e alla crescita, tonificano e rinnovano i tessuti, bloccano e prevengono i ROS (elementi reattivi all’ossigeno), eliminano i metalli pesanti, si legano ai radicali liberi già formati rendendoli innocui, ne bloccano l’effetto domino e riparano i danni cellulari. Agendo in sinergia tutti questi composti sono in grado di proteggere la cellula (e quindi l’intero organismo) in tutte le sue funzioni.
Il nostro organismo possiede antiossidanti endogeni, scavenger, enzimi e proteine il cui scopo è quello di contrastare l’azione dei radicali liberi, ma non sono sufficienti a contrastare lo stress ossidativo, quando questo è esasperato dalla presenza di numerosi fattori inquinanti o da un naturale decadimento del corpo. Per garantirci la nostra scorta di antiossidanti è necessario introdurre nella nostra dieta polifenoli, vitamine, bioflavonoidi, sali minerali che ci arrivano in gran parte dal mondo vegetale. Solo così siamo in grado di contrastare e soprattutto prevenire le conseguenze deleterie dello stress ossidativo.
Ne parleremo ancora, alla prossima settimana!
Lascia una risposta